Ast, sì all’accordo. Il Governo: “sito ternano strategico”. La Fiom: “Ok, ma ora i fatti”

ast, acciaierie terni accordo
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Il colloquio s’è concluso con la soddisfazione di tutti: in ballo c’era la ratifica dell’accordo raggiunto qualche giorno fa tra direzione Ast e sindacati. Quello secondo il quale si stabilisce, tra l’altro, che il livello di produzione sarà di un milione di tonnellate l’anno di acciaio e che i livelli occupazionali non saranno toccati. Il tutto fino al 30 settembre 2021, data stabilita come limite minimo della validità dell’accordo, ovviamente in conseguenza del fatto che bisognerà anche fare i conti con chi acquisirà da ThyssenKrupp le acciaierie di Terni.

Soddisfatto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni secondo il quale i termini dell’accordo “garantiscono le prospettive aziendali e industriali del sito siderurgico di Terni” e, dato che “Le produzioni siderurgiche di acciai speciali del sito di Terni – prosegue Fioroni – rappresentano un asset di fondamentale importanza per lo sviluppo della città, dell’Umbria e dell’intera Nazione” la Regione Umbria “continuerà con le Istituzioni nazionali e locali nella sua opera di attento monitoraggio della procedura, al fine di garantire le migliori condizioni per la conferma dell’importanza strategica a livello Italiano del complesso industriale ternano e per l’importante tutela dei livelli occupazionali dello stabilimento”.

Soddisfatto il sindaco di Terni, Leonardo Latini il quale dichiara che in una “fase molto delicata l’accordo risulta funzionale ad assicurare regolarità prima della vendita. In prospettiva serve la massima attenzione del Governo affinché la procedura di vendita possa garantire sviluppo e occupazione per il nostro territorio”. Contenta per quel che le compete l’assessora all’ambiente del Comune di Terni, Benedetta Salvati, la quale “ha effettuato un sopralluogo insieme a Regione Umbria e Arpa Umbria nel sito siderurgico Ast per constatare sul posto lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione del nuovo Metal Recovery ovvero gli impianti di recupero dei metalli”. Un tema, quest’ultimo che trova spazio nell’accordo Ast-Sindacati visto che sette dei venti miliardi di investimenti annunciati da Ast sono destinati proprio all’impianto recupero scorie.

Soddisfatti, ovviamente ma sempre con un occhio vigile, i sindacati i quali fanno sapere che “il Governo si è reso disponibile a ratificare la pre-intesa riaffermando la strategicità del sito di Terni e a inserirla nel contesto del piano nazionale della siderurgia con le proprie specificità. Sarà avviato un tavolo di confronto per seguire la vicenda della vendita, a oggi non ancora formalmente aperta, in attesa del parere da parte del Consiglio di supervisione di TyssenKrupp”.

Tutti concordi, quindi. Governo comporeso. “Ora è indispensabile che il Governo passi dalle disponibilità dichiarate ai fatti, mettendo in campo tutte le azioni e gli strumenti necessari per evitare che la particolare fase pandemica possa favorire la cessione a soggetti che non abbiano un profilo esclusivamente industriale a discapito del patrimonio industriale del Paese”, dichiarano a margine dell’incontro Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia e Alessandro Rampiconi segretario generale Fiom Terni