Scambio di accuse Lega-M5S: “Voi state con le banche”. “No, ci state voi”

Certo è che se non ci si capisce il dibattito che ne viene fuori diventa bislacco. Cosa divertente quando chi parla sta seduto al bar, ma molto meno quando si tratta di questioni serie perché riguardano i problemi dell comunità. Questa faccenda degli aiuti per le imprese in difficoltà: la Lega, il gruppo consiliare, tira fuori l’argomento: i provvedimenti del Governo sono solo propaganda perché poi quando vai in banca è tutta un’altra cosa e quei soldi sono “fuffa”. Hanno detto quelli della Lega che a loro “giungono numerose segnalazioni di piccoli e medi imprenditori che non riescono ad accedere” a quel fondo per le imprese in difficoltà di “addirittura di 10 miliardi di euro” di cui parla il presidente Conte. Perché in realtà, hanno dedotto quelli della Lega, “non si tratta di denaro a fondo perduto da erogare alle aziende che sono drammaticamente ferme da ormai due mesi a causa dell’emergenza Covid-19, si tratta di un vero e proprio prestito erogato dalle banche, sottoposto a tutti i vincoli e le misure cautelative delle banche. Quindi nessun trasferimento immediato nelle imprese”, per cui “I fino a 25 mila euro per le piccole imprese anche nella cosiddetta procedura semplificata rimangono dunque un miraggio, per non parlare del secondo scaglione fino a 100 mila euro, dove abbiamo segnalazioni di imprenditori che hanno avuto dalle banche la risposta di non perdere tempo a fare la domanda!”

Il Movimento Cinquestelle replica e parla di quella del Governo come di una “importantissima misura, intrapresa tra l’altro anche da altri governi come la Germania per consentire un accesso immediato al credito prevedendo l’erogazione di prestiti fino a 25 mila euro con un tasso agevolato senza che le banche debbano effettuare alcuna valutazione di merito, così da ridurre al minimo i tempi per l’erogazione. A questo va aggiunta anche l’ulteriore agevolazione che prevede un preammortamento di due anni del finanziamento”. Ergo: se succedono fatti come quelli denunciati dalla Lega bisogna fare “quanto prima piena luce sulla vicenda, per cui invitiamo il presidente della terza commissione ad effettuare una convocazione dei vertici regionali di ABI e Banca d’Italia”. Chiamare le banche “a buca”, in sostanza.

Fin qui l’antefatto. La Lega come replica alla replica M5S? Così, attraverso una nota del capogruppo Federico Brizi: “Insomma i Cinque Stelle vogliono sentire i banchieri per verificare quanto da noi segnalato, ritengono che la parola che conti sia quella dei poteri forti, di chi ha il rubinetto del denaro e non lo apre al mondo del lavoro che in questo momento ha grande bisogno di liquidità. Una visione della politica dunque a sostegno dei più forti, ignorando i più deboli. Noi la pensiamo in maniera completamente diversa, riteniamo che in commissione vadano auditi i piccoli imprenditori, i commercianti, gli artigiani che hanno difficoltà ad accedere al credito” ecc. ecc. Con la ripetizione della tiritera dei piccoli imprenditori vessati, i quali per loro fortuna, comunque, possono contare sul fatto che “come promesso abbiamo condiviso le segnalazioni che arrivano dal territorio di Terni con le nostre parlamentari Barbara Saltamartini e Valeria Alessandrini, affinchè nella loro dura battaglia di opposizione tengano conto anche di quello che sta succedendo a Terni”. E questi s’ che sono fatti, non chiacchiere.

E riecco, allora l’M5S, il gruppo consiliare di Palazzo Spada: “La Lega si piega al potere delle banche e dei grandi interessi. Dopo aver accusato il sistema bancario di rendere inefficaci le misure del governo denunciando che alcuni istituti avrebbero invitato gli imprenditori a non fare le domande per i finanziamenti con garanzia statale, dopo aver tirato il sasso insomma, ora nascondono la mano – si legge in una nota – Se ci sono problemi di accesso al credito, di abusi o quant’altro come denunciato dalla Lega, non c’è alternativa alla convocazione in Terza commissione dei vertici dell’Abi e della Banca d’Italia regionali. Bisogna accendere un faro e fare piena luce sulla questione. Un atto dovuto ai cittadini che vanno sostenuti dinanzi ad eventuali inefficienze o prevaricazioni”. Aggiungono, i consiglieri M5S, un invito ai colleghi della Lega “a non aver timore di confrontarsi con le banche, abbiamo il dovere di tutelare i cittadini. Non vorremmo però che tali resistenze a fare chiarezza siano dovute ad un certo disagio da parte di chi è abituato alla frequentazione amichevole nei salotti di certi ambienti”. Chissà quali?