Comune di Terni: commissioni in bilico tra riequilibri e colpi di mano

Il presidente del consiglio comunale di Terni Ferranti
Consiglio comunale terni
Il consiglio comunale di Terni così com’era all’insediamento. Immagine da collezioni perché subito sono cominciate le peregrinazioni

Una mischiatina alle commissioni consiliari. Come un gioco a scacchi: tu da qui vai lì; da lì tu vai di là, qui puoi votare, di là devi solo assistere alla seduta. Ma non è partecipando a un gioco da tavolo che il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti, ha firmato la nuova composizione delle commissioni consiliari del Comune di Terni. Alla fine poi tutto si risolve con la nomina della consigliera Patrizia Braghiroli (eletta nel M5S, quindi passata al gruppo misto e poi approdata ai F.lli d’Italia) a membro votante della prima commissione (urbanistica ed edilizia), al posto di Paolo Angeletti, di Terni Immagina, che rimane in commissione, ma senza voto. Però stia contento perché il diritto di voto lo ha ora in quarta commissione, ossia la commissione di controllo sugli atti. D’altra parte un ingegnere del Cnr è certo più portato verso le funzioni “notarili” che non quelle urbanistiche ed edilizie.

Ha spiegato il presidente Ferranti che “un gruppo politico prima di avere una doppia rappresentanza in una commissione deve avere rappresentanza politica in tutte 4. Finora infatti mancava il rappresentante di Fdi in 1° commissione, un vulnus rilevante per un gruppo di 4 consiglieri che possono quindi esprimere rappresentanza in tutte e quattro le commissioni che lavorano a supporto del consiglio comunale di Terni. Sottolineo che lo stesso diritto è stato tutelato e rispettato non più tardi dello scorso febbraio per il M5s, con lo spostamento della consigliera Pococacio in 1° commissione”. Chiaro no? Però poteva spiegarlo prima, perché qualcuno non ha capito l’importanza della questione.

“Sono settimane che chiediamo che il consiglio comunale possa tornare a lavorare per Terni, così come chiediamo misure concrete, soprattutto sul versante economico, a sostegno dei tanti cittadini e delle tante imprese che sono in gravi difficoltà per l’emergenza Covid-19 – dichiarano in una nota i capigruppo di Senso civico, Movimento Cinque Stelle e Partito democratico –  ma la maggioranza ci ignora. L’unica cosa che ha saputo fare la maggioranza in questi giorni è stata dedicare ore di discussione della conferenza dei capigruppo alle poltrone della maggioranza in prima commissione per far posto a chi ha deciso di cambiare schieramento.  Non avendo trovato un accordo al suo interno, la maggioranza ha chiesto all’ufficio di presidenza di spostare l’ingegnere Paolo Angeletti, autorevole e competente esponente delle minoranze, sempre equilibrato anche nell’espressione di voto, e ha messo di imperio la consigliera Patrizia Braghiroli, confluita nella maggioranza dopo essere stata eletta consigliera comunale col quoziente delle minoranze”.

Alchimie, insomma. “L’ingresso della Braghiroli – continuano le opposizioni – avviene per decisione del presidente del consiglio che è ricomparso sulla scena dopo mesi, assumendo un ruolo decisivo anche all’interno delle dinamiche del centrodestra, prendendo, lui di Forza Italia, una chiara posizione nello scontro tra il gruppo della Lega e di Fratelli di Italia, a favore di quest’ultima”.  

Eccoli qua, un’altra volta tirano in ballo i Fratelli d’Italia che se ne starebbero tanto bene tranquilli a lavorare e a faticare per arginare il coronavirus – dicono – e invece sono tirati per i capelli a “dover dedicare ancora tempo ed energie per beghe interne alla politica in un momento in cui vi sarebbe bisogno solo di concretezza ed efficienza per risolvere le tante problematiche legate all’emergenza coronavirus. Però il comunicato odierno delle minoranze sulla nuova composizione delle commissioni – dichiara in una nota il gruppo consiliare dei Fratelli di Italia –  necessita di un risposta, tanto risulta stonato”. Quale sarebbe la stonatura? I F.lli lo spiegano in una trentina di righe dattiloscritte – segno che avevano tempo nonostante il pressante impegno contro il Covid 19 – Ma riassumendo: le opposizioni parlano di divisioni e di “un inesistente conflitto o addirittura scontro tra i due maggiori partiti di maggioranza”, fanno polemica   “tanto per tenere altro lo scontro e ottenere attenzione, quando si è più volte evidenziato di recente come si fosse chiesto alle opposizioni di collaborare in maniera più costruttiva per uscire da questa situazione con l’apporto di tutti”, si è trattato solo di “riequilibrare le commissioni in base alla composizione dei singoli gruppi consiliari”. Elementare Watson!