Mentre va scadenza l’esenzione della tassa sui tavolini all’aperto:”Il colpo di grazia”
Le limitazioni collegate alle pandemia, i rincari energetici… Elementi che hanno indotto difficoltà economica per i pubblici esercizi. La Confcommercio di Terni bussa al portone di Palazzo Spada, il Comune di Terni. “L’attuale condizione – spiega Stefano Lupi Presidente Confcommercio Terni – ci ha indotto a chiedere al Comune di Terni di attivarsi per dare supporto e prospettive di sopravvivenza alle molte attività interessate da queste forti criticità. I pubblici esercizi sono di fronte ad un rilevante aumento dei costi ed un crescente calo dei consumi da parte delle famiglie, anch’esse colpite dal “caro bollette” e quindi meno inclini a spendere”.
I limitati ristori erogati sino ad oggi dal Governo – sostiene Confcommercio – hanno solo parzialmente compensato le pesanti perdite subite da queste attività durante la pandemia. Una condizione aggravata anche dalla limitata possibilità di trasferire gli aumentati costi sul prezzo del servizio erogato. E piove sul bagnato nel momento in cui si avvicina la fine di marzo quando andrà a scadenza, aggiunge Lupi “la proroga in materia di esenzione della cosiddetta “tassa sui tavolini e sedie”. Si tratterebbe “di un vero e proprio colpo di grazia per la gran parte degli operatori. In ragione di ciò riteniamo necessario che l’Amministrazione comunale metta in campo interventi per dare risposte concrete”. Prima di tuto Confcommercio Terni chiede che “Nell’immediato il Comune conceda la proroga fino al 31 dicembre 2022 dell’esenzione dal pagamento del canone patrimoniale unico per l’occupazione di suolo pubblico “ed in un’ottica di medio/lungo periodo, attui scelte sul piano della programmazione urbanistica e visione della città che consentano al settore di trovare nuove prospettive di futuro. Pertanto – sottolinea il Presidente Confcommercio- abbiamo richiesto, con urgenza, anche l’istituzione di un tavolo di confronto sulle politiche di sostegno per questo settore commerciale”.
Politiche di sostegno che, ad avviso di Confcommercio “non possono prescindere da un approccio integrato e complessivo in materia di qualità urbana, sviluppo locale e vivibilità della città. Parliamo di un comparto che in città occupa un rilevante numero di addetti, prevalentemente giovani, e le conseguenze di una crisi diffusa e profonda sarebbero molto preoccupanti in termini sia economici che di tessuto sociale, con un impatto rilevante anche sulla qualità urbana “.