Marmore, restaurata la “Fontana del Rancio”: ci hanno pensato i cittadini

La fontana del Rancio a Marmore

Una fonte che, come spesso succede nei centri minori, fa parte della storia della comunità. E’ la “Fontana del Rancio” a Marmore. Rimasta per lungo tempo in abbandono,  la fontana è stata restaurata grazie all’iniziativa di un’associazione, il gruppo FB “Marmore Mix”, “E soprattutto grazie alla generosità dei cittadini di Marmore – ci tiene a specificare Tonello Cresta, che del gruppo è il presidente – E’ così che si è potuto realizzare un significativo restauro della fonte, con un particolare grazie a Romeo e Roberto. Un bene di tutta la nostra comunità e soprattutto un utile riferimento per escursionisti e sportivi, vedi maratona delle acque”.

“Ora diventa fondamentale – spiega Cresta – un intervento del Consorzio di Bonifica “Tevere-Nera”, che è stato già contattato, per ripristinare al meglio la sorgente che si trova nelle vicinanze. E’ la storia che diventa presente e soprattutto futuro”.

La Fontana del Rancio ha rappresentato sin dai primi anni del Novecento, soprattutto per gli abitanti di Marmore, Larviano e Miranda un notevole punto di riferimento per l’approvvigionamento di acqua potabile. Addirittura per i marmoresi si trattava dell’unica acqua potabile disponibile. Ma da dove proviene il toponimo “Rancio”? Secondo il compianto storico ternano Walter Mazzilli, è molto probabile che il Rancio fosse il luogo dove gli uomini armati alle dipendenze del signore della Rocca di Monte Sant’Angelo consumavano i pasti (il rancio, appunto) proprio in prossimità di una fonte d’acqua potabile. A circa 150 metri dalla fonte si può vedere un rudere di un antichissimo fabbricato, con intorno resti evidenti di muro a secco “Il che fa pensare ad una probabile presenza di religiosi visto che il fabbricato era poco lontano dalla fonte”, conclude Cresta.