Coi corsi di alta cultura l’Università per Stranieri torna alle origini

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Rinnovando una tradizione interrottasi ad inizio millennio, ripartono all’Università per Stranieri di Perugia i corsi di Alta Cultura, con i quali l’Ateneo prese vita nel 1921. Domenico Arcangeli, primo rettore dei corsi estivi, proprio nel 1921 sottolineava la missione di tale proposta formativa, nata per “distribuire la luce dell’alta cultura attorno e fuori la […] cerchia accademica ”, ovvero fare della Stranieri un luogo elaborazione e trasmissione del sapere non solo destinato agli studenti iscritti, ma aperto a tutti. Il lungo centenario dell’Istituzione (dal 1921, inizio dei corsi, al 1925, istituzione della Regia Università per Stranieri di Perugia) ha propiziato la ripresa di questa tradizione fondativa dell’Università, che si è sempre occupata della divulgazione della lingua e della cultura italiana nel mondo, mostrando spiccata attenzione per l’analisi del portato culturale storico di cui il paese è erede e interprete.

Pertanto sarà sul tema de “La tradizione culturale italiana e l’’altro’, fra passato e presente” che dall’11 al 15 luglio prossimi intellettuali e studiosi di spicco si succederanno in una lectio magistralis mattutina, cui farà seguito un dibattito pomeridiano seminariale, aperto a tutti gli iscritti al corso. La riflessione sul tema della tradizione culturale italiana muove dalla consapevolezza del declino del paradigma umanistico, a cui la nostra tradizione culturale è connaturata, e dalla necessità di interrogarsi su quanto questa possa essere coniugata con l’alterità che emerge da un mondo globalizzato. Sarà Roberto Esposito ad aprire il corso approfondendo l’idea della storia del pensiero italiano come processo cosmopoliticamente aperto verso l’altro.

l giorno successivo Alessandro Portelli si occuperà di porre a confronto le memorie ufficiali e quelle alternative, fra Risorgimento e Resistenza. Sarà poi il turno di Mario Alberto Banti , il quale si occuperà di indagare le matrici culturali del sovranismo e del neonazionalismo italiano. La quarta giornata di corso sarà dedicata all’interculturalità e alla traduttologia, con Donatella Di Cesare , cui seguirà Giulio Ferroni con una lezione sul “tema” ecologico nella letteratura italiana del secondo Novecento, fra Calvino, Pasolini e Zanzotto.

Per iscriversi al corso c’è tempo sino al 5 luglio, secondo le modalità consultabili in www.unistrapg.it/antiquam-exquirite-matrem Per informazioni è inoltre disponibile la casella di posta [email protected] Studio della Storia Contemporanea) per il miglior libro di argomento storico contemporaneistico pubblicato nel 2005. Donatella Di Cesare è una filosofa , editorialista e saggista italiana , professore ordinario di filosofia teoretica all’ Università “La Sapienza” di Roma . Nata in una famiglia di ebrei italiani , si è perfezionata soprattutto in Germania , prima all’ Università di Tubinga , poi a quella di Heidelberg , occupandosi di fenomenologia ed ermeneutica filosofica, di cui ha offerto una visione vicina al decostruzionismo di Jacques Derrida Si è occupata delle responsabilità della filosofia verso l’ olocausto , della condizione umana sottoposta alla violenza estrema, del terrore nell’età della globalizzazione , del tema della sovranità . Fa parte del comitato scientifico della Internationale Wittgenstein -Gesellschaft e dei «Wittgenstein-Studien» ed è membro dell’Associazione Italiana Walter Benjamin . Dal 2011 al 2015 è stata vicepresidente della Martin Heidegger- Gesellschaft e dal 2016 dirige la collana «Filosofia per il XXI secolo» per la casa editrice Mimesis . Dal 2018 è membro del consiglio scientifico e strategico del CIR Onlus (Consiglio Italiano per i Rifugiati ). Collabora con diversi giornali e riviste tra cui « L’Espresso », « il Manifesto », « La Stampa ». Giulio Ferroni è un critico letterario , storico della letteratura , saggista e accademico italiano . E’ stato professore ordinario di letteratura italiana presso l’ Università “La Sapienza” di Roma e ha tenuto corsi alla Harvard University , presso le Univer sità di Paris-VIII e Paris-X e all’University of California . Ha rivolto inizialmente i suoi interessi al teatro e alla cultura del Rinascimento, al teatro del Settecento, alla teoria della letteratura e alla produzione letteraria contemporanea. Ha scritto numerosi saggi di letteratura: su Machiavelli , sull’ Aretino , sul Novecento e su molti scrittori contemporanei. Collabora con riviste e quotidiani, fra cui l’Unità . Nel 2020 ha vinto il Premio Viareggio per la saggistica. Ha raccolto l’esperienza dello studio delle più diverse zone della letteratura italiana, in una ampia Storia della letteratura italiana, in 4 volumi apparsi presso l’Einaudi Scuola, 1991, con nuova edizione aggiornata Mondadori Università, 2012-2013, che hanno avuto notevole risonanza e diffusione, e che poi hanno avuto sviluppo nell’ampia antologia Storia e testi della letteratura italiana, con la collaborazione di Andrea Cortellessa, Italo Pantani, Silvia Tatti, in 11 volumi (Einaudi Scuola e Mondadori Università, 2002-2005) e nel manuale Letteratura italiana contemporanea (Mondadori Università, 2007).​