Consiglio, oltre un’ora persa per ritirare un atto: mirava a sveltire le procedure

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COMUNE DI TERNI: QUANDO LA COERENZA E’ COERENTE

Il consigliere Angeletti

Qualcuno sibilava che la sospensione era “strategica”, causata da una visita “inaspettata” in corso anche nel tardo pomeriggio seppur fosse cominciata al mattino. Voci, anche se c’è chi assicura che,a spingere a chiedere una (poi lunga) pausa del consiglio comunale sia stata la presenza della Guardia di Finanza che pare abbia acquisito qualche documento in un ufficio comunale. Ma capita spesso, è quasi di routine, e non significa affatto che ci siano irregolarità da scoprire, ma semmai che si cercano informazioni. Certo, se fosse confermato che l’ufficio in questione fosse quello delle aziende partecipate (Asm, farmacie, ecc.) beh, può anche starci che uno si informi bene. La sospensione era quella del consiglio comunale riunito ieri pomeriggio. Sembra fosse diventato dirimente un punto all’ordine del giorno: “Proposta di modifica al regolamento del Consiglio Comunale presentata dal cons. Paolo Angeletti (Terni Immagina”.

Una proposta che paradossalmente aveva – aveva perché poi è stata ritirata da Angeletti- il fine di evitare lunghe impasse o rinvii nelle votazioni degli atti in consiglio. La proposta riguardava la nomina degli scrutatori per le votazioni in aula: se ne prevedono due per la maggioranza, uno per la minoranza. Ma se quello di minoranza manca non si può votare. Così la proposta era che si potesse in certe occasioni ovviare.

“Dopo aver presentato una proposta per risolvere l’impasse che si crea quando si deve fare una votazione per appello nominale (leggi: nell’urna, con una scheda), vedo una levata di scudi da parte della minoranza perché le si toglierebbe un’arma potenziale di  “ostruzionismo” (quello che si dovrebbe usare solo in pochi casi, di assoluta emergenza). Ho deciso di ritirare l’atto perché non avrebbe il sostegno della minoranza e avrebbe  (paradossalmente) quello della maggioranza”, spiega Angeletti.

Però – come sottolinea anche lo stesso Angeletti – il fatto è che perché la proposta potesse essere formalmente ritirata “Si è persa un’ora, un’ora e mezzo, con ben due sospensioni richieste, accuse di vario tipo (c’è finito anche l’amico Gentiletti, che non c’entra nulla). Per finire, come è ovvio, che l’atto sarà riproposto dalla maggioranza”.

Paolo Angeletti ne ricava una amara conclusione: “C’è un’attenzione quasi morbosa e maniacale ai giochi “politici” (ma la vera politica non è questa). Ma il Consiglio Comunale non dovrebbe discutere i veri problemi (il lavoro, l’ambiente, il futuro della città)?”.