Comune e sospensione di tasse e bollette, la risposta è arrivata: “No”

asm avigliano TARI
L’assessore comunale al Bilancio, Masselli

Uniti per Terni, e poi Pd, M5S, Senso Civico, Terni immagina chiedono una sospensione dei pagamenti per tariffe e bollette al Comune di Terni? La riposta latitava, poi è arrivata, anche se indirizzata – par di capire – solo ad Upt. Ed è “No”.

Cosicché i consiglieri di Upt vanno all’attacco: “La risposta dell’assessore al Bilancio alla richiesta di noi di Uniti per Terni  – dichiarano in una nota i consiglieri comunali Paola Pincardini, Valdimiro Orsini, Anna Maria Leonelli, Emanuele Fiorini – di sospendere immediatamente tutte le tariffe, le tasse e le rette comunali denota grande superficialità ed è un autentico insulto a tutti i Ternani che in questi giorni, per l’emergenza Covid-19, sono rimasti senza reddito o hanno visto le loro entrate diminuire in maniera consistente”. 
Partite Iva, commercianti, esercenti pubblici, dipendenti in cassa integrazione, precari cui non è stato rinnovato il contratto. Sono questi i cittadini che hanno bisogno di un po’ di respiro. “E’ una vergogna chiedere ora di pagare Tari, Imu, mensa scuola, Tosap e tutte le altre imposte locali”. In fondo, fanno notare i consiglieri di Upt, “noi chiediamo quello che Fdi e la Lega e l’intero Centrodestra hanno chiesto – a nostro parere giustamente – al governo Conte”. Ma l’assessore Masselli, l’assessore al bilancio, mentre “a livello nazionale è pronto ad alzare volume e pretese ad analoghe richieste a livello locale risponde definendole demagogiche”. Per la nota proprietà transitiva, che quelli di Upt ben conoscono, Masselli “in pratica dà del demagogico ai leder del Cdx e  anche ai tanti sindaci che invece stanno lavorando per ridurre la pressione fiscale sui  cittadini . Noi a Terni chiediamo la stessa attenzione, non risposte su due piedi, che denotano oltretutto una mascella volitiva veramente fuori posto”.

Invano Upt chiede il coinvolgimento dell’intero consiglio comunale nella gestione dell’emergenza, pretendendo che il sindaco dica al consiglio comunale quale sia la sua risposta alle tante imprese, ai tanti artigiani, ai tanti cittadini che sono in grandissima difficoltà economica. E’ ora di governanti all’altezza della situazione, di amministratori anche locali capaci, la doppiezza – quello che vale a Roma non vale a Terni – , l’approccio da contabili da sportello, sono solo ulteriori sciagure per il popolo Ternano e Italiano tutto”.

Il sindaco, in verità, una risposta l’ha data intervenendo ad una trasmissione televisiva insieme al collega di Perugia e all’assessore regionale alla salute, in una trasmissione che sembrava in verità – nonostante i tentativi di un bravo conduttore – un tiro al piccione contro il governo Conte più che un’occasione di fare il punto in Umbria su un problema che sta stravolgendo la vita di tutti i cittadini. Cos’ha detto il sindaco Latini? Che ci vorrebbero più soldi; che se il governo non gira fondi ai Comuni questi non possono far niente.

Non la pensa così la Lega, non il gruppo consiliare ternano, convinto com’è che il Comune di Terni stia intervenendo in maniera superlativa tanto da sentirsi in dovere di dire alcune cose. Il grande vanto è che a “Terni nessuno è rimasto solo”, anche se come dice quel vecchio adagio, certe volte è meglio soli… Il gruppo della Lega, comunque, segnala la prpria scoppiettante soddisfazione perché nella città da essa amministrata c’è un assessorato al welfare da far invidia al mondo. Perché? Ma forse perché sa fare il tifo (non inteso come malattia). No, non assiste direttamente i cittadini, ma è contento che lo facciano gli altri, ossia “la rete di associazioni che si sono messe a disposizione per la consegna del cibo, per le piccole commissioni, per un supporto di natura psicologica. Un’assistenza quest’ultima non secondaria, che le associazioni di volontariato fanno anche nei confronti delle famiglie con persone disabili, un sopporto prezioso per coloro che hanno visto giocoforza la chiusura della rete di assistenza  esterna”. Per non parlare poi dell’ “importante decisione presa dall’assessore Ceccotti di rimodulare il servizio comunale, con lo spostamento dei servizi dagli sportelli fisici a quelli telefonici”. Nun so’ ssi ho reso…

Certe volte non sarebbe meglio tacere?