Terni e l’emergenza: dopo Upt pure la minoranza chiede di sospendere tasse e bollette. Ma nessuno risponde

terno via carrara coronavirus

Mentre si parla di mettere da parte divisioni, polemiche e ripicche. Mentre si parla di collaborazione tra maggioranze ed opposizioni  perché si affronti in maniera il più possibile adeguata e rapida l’emergenza virus, il dibattito a Terni langue. Le opposizioni, per la verità, si sono dichiarate pronte a fare la loro parte e nei limiti del possibile fanno sentire la loro voce univoca, soprattutto sul fronte della proposta. Per quel che se ne sa, sembra che quando bussano alla porta sentono rimbombare i loro toc toc, come accade quando si bussa ad un appartamento vuoto. Tipo ccá nun ce sta nisciune.

Ci sarà modo, comunque, di avviarla seriamente una collaborazione, nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Per ora ciò che balza agli occhi è che un’azione congiunta, questa volta stretta, ci sia su due fronti: uno è quello di sindaco e vescovo, l’altro è quello delle minoranze di palazzo Spada, che vanno avanti in modo compatto. E così  arriva un’altra nota di Francesco Filipponi (capogrupo Pd), Alessandro Gentiletti (Senso Civico),Federico  Pasculli (M5S), Paolo Angeletti (Terni Immagina), i quali premesso che “L’emergenza in corso ci impone un serio ragionamento sulle azioni da mettere in campo, anche a livello locale e, soprattutto, ci obbliga ad una seria posizione di collaborazione nei confronti del Comune di Terni”. Rpongono all’amministrazione comunale “in questa fase di difficoltà per  i cittadini di Terni, alcune scelte di carattere economico nella salvaguardia degli equilibri di bilancio”.

Ossia:  la sospensione del pagamento delle rette dei nidi comunali per il periodo di durata dell’emergenza in cui non si usufruirà del servizio oltre ai rimborsi come già previsto per chi ne avesse diritto; sospensione del pagamento del servizio di refezione scolastica, per i periodi in cui il servizio non sarà usufruito dai bambini oltre ad eventuali erogazioni di rimborsi;  posticipo scadenza della prima rata Tari al 30 settembre, in questo caso si sposterebbe anche la seconda rata al 31 dicembre; verifica sulla imponibilità della tari per tutti gli esercizi privati (comprese le sedi associative) rimasti chiusi nel periodo emergenziale, i quali non hanno fruito del servizio, nel rispetto del regolamento comunale o previa modifica dello stesso se necessario;  sospensione dei versamenti tosap durante il periodo dell’emergenza; sospensione dei versamenti relativi all’imposta sulla pubblicità durante l’emergenza; posticipo scadenza Imu di competenza comunale oltre il 30 giugno. “Tali proposte porterebbero dei benefici ai cittadini. Siamo ovviamente disponibili ad affrontare il lavoro e a prenderci la nostra parte di responsabilità proponendo anche la suddivisione del lavoro per categorie diverse”.

Va ricordato che su questi temi nei giorni scorsi, c’è stata una proposta similare da parte del gruppo Uniti per Terni  che ricopre, in consiglio comunale, la parte di una “maggioranza fortemente critica”. Le proposte, più o meno erano sulla stessa lunghezza d’onda: rinvio di pagamenti di tasse, tariffe e bollette al 1. Gernnaio 2021. Upt ha presentato la richiesta (o proposta) il 19 marzo, ossia da una settimana, ma è ancora in attesa di risposte. C’è stata solo quella relativa alla refezione scolastica (gestita da un concessionario) secondo cui “a seguito della sospensione delle attività didattiche, la retta mensile verrà proporzionalmente ridotta con riferimento al numero di settimane di interruzione del servizio”. Per il resto da parte dell’amministrazione comunale si è notato un grande impegno nella ricerca di esercizi commerciali ch si offrano di consegnare la spesa a domicilio; nella diffusione delle regole per il conferimento di rifiuti e delle regole per i funerali. L’illuminazione tricolore di piazza Europa è un invito alla coesione, ma nessuno la vede perché tutti – come noto – debbono stare a casa.