Centrale di Bastardo e ruolo dell’Enel in Umbria: la Regione fa pressing

Bastardo centrale
Bastardo centrale

Costruita a suo tempo dalla “Terni” che sfruttò i giacimenti di lignite, la centrale elettrica di Bastardo ha cessato la propria attività il 1. gennaio 2020. La questione ha creato problemi all’economia del territorio che chiede iniziative di reindustrializzazione e misure tese a recuperare l’occupazione.

Della centrale Enel di Bastardo e delle questioni connesse si è parlato nel corso di un incontro convocato dalla Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, alla presenza del Vice Presidente Roberto  Morroni e dell’Assessore allo Sviluppo Economico Michele Fioroni dei Sindaci di Gualdo Cattaneo  Enrico Valentini e di Giano dell’Umbria Manuel Petruccioli e delle Organizzazioni Sindacali di categoria.

A tutt’oggi nessuna prospettiva si è concretizzata rispetto alle questioni della reindustrializzazione del territorio e della situazione occupazionale del territorio. Temi, questi, di confronto con Enel non più rinviabili visti gli esiti negativi del programma Future-E, oltre alla necessità di assicurare un percorso certo, rispetto alla messa in sicurezza e attuazione di tutte le necessarie attività di bonifica del sito della centrale.

L’impegno della Regione, delle Istituzioni Locali e dei Sindacati – si legge in una nota della Regione Umbria – è quello di proseguire  l’interlocuzione con i vertici di Enel, rispetto alle questioni di Bastardo e più complessivamente della presenza dell’Enel  in Umbria anche con specifico riferimento alla Centrale di Pietrafitta. L’obiettivo sarà di rilanciare i processi di sviluppo sui temi della sostenibilità, delle tecnologie di frontiera richiedendo ad Enel una presenza industriale importante su questi ambiti in Umbria “Un atto dovuto – sostiene la Regione – verso quelle  comunità che nel corso dei decenni hanno sui propri territori portato il peso di attività oggettivamente impattanti dal punto di vista ambientale   e che non possono essere abbandonate a sé stesse in una nuova fase in cui le tecnologie e la produzione di energia sostenibile possono  trovare in Umbria un  luogo di elezione”.