Biblioteca, prima di pensare a chi intitolarla converrebbe frequentarla

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La Bct di Terni

E per fortuna che, già dalle dichiarazioni programmatiche, il sindaco Leonardo Latini continua a sostenere che il clima va svelenito, che si ponga fine all’odio, alle divisioni, alle contrapposizioni da tifosi della curva. Poi dal gruppo consiliare di cui è stato leader alle elezioni e sarebbe fino a prova contraria il “capo”, viene una proposta come quella di intitolare la biblioteca comunale di Terni ad Oriana Fallaci. Una proposta del genere può contribuire a svenelire il clima? Che c’entra Oriana Fallaci con Terni? Basta il fatto che sia simpatica alla podestà  Saltamartini? In quasi tremila anni non c’è stato proprio nessuno a Terni che abbia fatto, inventato, scritto, pensato un qualcosa per cui meriti una intestazione del genere, ammesso e non concesso che sia necessaria?

Un’iniziativa , quella di proporre l’intitolazione della Bct alla Fallaci (a prescindere da qualunque valutazione sulla sua opera ed il suo pensiero), che segnala due atteggiamenti negativi. Il primo: “Il padrone sono me”, e faccio quello che mi gira a prescindere da qualsiasi valutazione del rispetto della dignità di un’intera comunità che, bene o male, qualche personaggio di spessore culturale e non solo, nella sua lunga storia lo ha espresso. O è un voler dare uno schiaffo ad una cultura che è stata predominante negli ultimi settant’anni, ma che non è arrivata mai ad assumere posizioni di protervia contro chi non aveva gli stessi ideali?

Secondo. Un pensare “provincia lotto”, tipico di chi non è capace di valutare quello che di positivo – e non è poco – c’è in un sano provincialismo; di chi non sa molto della storia della propria città e allora come fa a volerle bene se non ne conosce pregi e difetti, eccellenze e non. Se ignora passato e presente come farà a organizzarne il futuro?

Se davvero il programma del sindaco Latini, la sua volontà è rendere Terni una città attrattiva, perché non valorizzarne le peculiarità, i valori espressi attraverso atti e conquiste, le eccellenze culturali o scientifiche che in essa sono nate, cresciute o che vi hanno operato?

Quel che invece traspare è, invece, un facile ricorrere agli eroi da rotocalco, come dimostra anche la scarsa fantasia di una commissione toponomastica che ormai sembra sia esperta soprattutto di cantanti: a quando una via per qualche idolo del gol, magari rossonero per essere fedeli alla linea, e alla corrispondente velina?

Viene il dubbio che chi fa nomi da dare alla Bct farebbe forse meglio a frequentarla. Come utente.

w.p.