Agricoltura: 4 aziende su dieci non hanno ancora ricevuto sostegni

umbria agricoltura
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“È importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e della birra ma anche promuovere l’economia circolare a favore del biogas”.

Sono le richieste avanzate da Coldiretti alla Commissione Bilancio del Senato proprio in occasione della diffusione dei dati Istat dai quali emerge che più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno economico. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.

Da un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021, su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura.

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Il Presidente di Coldiretti umbra, Albano Agabiti

“Tra le preoccupazioni – spiega Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria – emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid”.

“È necessario – ribadisce Mario Rossi direttore Coldiretti Umbria – cercare di far ripartire tutti i settori il prima possibile, in totale sicurezza, dalla vendita di prodotti alla ristorazione e ricettività, ma, allo stesso tempo, è fondamentale sostenere con misure adeguate le imprese agricole del nostro territorio, ed insieme ad esse l’intera economia regionale e l’occupazione”.