Acqua, Asm pronta a vendere le sue quote Sii ad Acea

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E’ già tutto deciso? Quantomeno deve, in verità, esprimersi il consiglio comunale di Terni il quale è chiamato a dire sì o no alla delibera Asm che sembra, per parte sua aver già stabilito di uscire dal Sii (Servizio Idrico Integrato) e di cedere il le sue quote societarie, pari al 18%, per un valore di circa tre milioni e mezzo di euro.

Asm è una società privata, seppur a partecipazione pubblica, e quel 18% passerà molto probabilmente ad un’altra società privata che si scrive Umbriadue, ma si legge Acea. La quale Umbria due è già adesso, col 25% delle quote, socio di maggioranza relativa ed acquisirebbe, salendo al 43% un ruolo molto “pesante” pur se il 51% del Sii resterà in mano pubblica. Perché soci di maggioranza sono i vari Comuni.

Per l’intanto la minoranza a Palazzo Spada si compatta e Federico Pasculli – Presidente  Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle, Francesco Filipponi – Presidente  Gruppo Consiliare Partito democratico, Alessandro Gentiletti –  Presidente   Gruppo Consiliare Senso Civico e Paolo Angeletti –  Presidente   Gruppo Consiliare Terni Immagina sottoscrivono un documento in cui sostengono di ritenere “inaccettabile la vendita delle quote Sii a favore di Umbriadue, controllata di Acea”.

Per tre ordini di motivi:1) “Le tempistiche assurde che non consentono al consiglio comunale di avere tempi congrui per approfondire ed esprimersi su un tema così importante. Senza contare che si intende procedere senza alcun confronto con i cittadini, che di fatto sono i veri proprietari di quello che è un bene comune. Un bene che non può diventare moneta di scambio per risolvere altre questioni aperte tra comune e Asm e tra Asm e Acea”; 2)  la modalità che “di fatto sconfessa il programma del Primo Cittadino – dicono – Un voltafaccia del Sindaco difficilmente negabile alla luce delle sue recenti dichiarazioni a fianco dell’ex assessore Dominici”; 3) il contenuto, perché, aggiungono , “Va anche sottolineato come il presidente di ASM recentemente audito in terza commissione, nonostante le domande specifiche, non abbia proferito parola ai consiglieri comunali nascondendo di fatto un’operazione già conclusa”.
Poi c’è il commento politico, che in ogni modo è del tenore che compete alle forze di opposizione: “Ci troviamo di fronte all’ennesimo schiaffo della buona prassi del confronto democratico, il tema è troppo importante per essere trattato alla chetichella tentando goffi colpi di mano. Almeno abbiate il coraggio delle vostre scelte e confrontatevi con i cittadini