Treofan, incontro senza conclusioni al Ministero: il18 si riprova

Treofan

Si è concluso con un rinvio al 18 febbraio prossimo l’incontro tenutosi a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico per le questioni Treofan. Tra i convocati, oltre a sindacati ed istituzioni, figuravano anche i vertici di Jindal, Treofan e la cedente M&C. Per la Jindal, la società indiana che ha rilevato la Treofan, erano presenti i vertici europei della multinazionale che sono risultati – sostengono le segreterie nazionali dei sindacati Filctem Cgil- Femca Cisl –Uiltec Uil – “completamente privi di mandato e con un grado di affidabilità e attendibilità molto relativo”; la Management & Capitali, per parte sua, ha declinato l’invito del Ministero, non presentandosi all’incontro.
Insomma la Jindal, che ha aperto la proceduta di licenziamento collettivo per la chiusura dello stabilimento di Battipaglia (gli indiani in Italia sono ora proprietari degli impianti di Terni, Battipaglia e Brindisi)continua a tenere – dicono i sindacati – “un contegno irrispettoso verso le più elementari regole di relazioni sindacali. Dopo che la decisione per Battipaglia è stata un vero e proprio schiaffo ai Lavoratori. Uno schiaffo inaccettabile soprattutto perché comunicato all’indomani di un mancato incontro al Mise proprio per l’irreperibilità della Società Jindal”.
La riunione comunque c’è stata ed è durata a lungo: alla fine l’azienda si è impegnata a presentare nel prossimo incontro previsto per il 18 febbraio un dettagliato piano industriale sulla situazione di mercato, sui prodotti degli stabilimenti italiani e il relativo impatto economico delle produzioni nei tre stabilimenti europei e un piano strategico complessivo del gruppo. F L’azienda ha inoltre chiarito che la società Treofan Europe è partecipata al 51% dalla JPF Dutch BV, la quale ha contemporaneamente il controllo del 100% della società Jindal Film Europe Brindisi s.r.l., di non essere a conoscenza di indagini di Autorità indipendenti, rispetto alla vicenda di acquisizione della società Treofan. L’azienda ha inoltre respinto ogni addebito avanzato dai sindacati rispetto agli spostamenti di ordini e clienti, nonché di utilizzo del marchio rispetto a lavorazioni intersocietarie, giustificandole nell’alveo delle facoltà aziendali. “Considerando le risposte assolutamente vaghe ed insufficienti – dicono le Segreterie Nazionali Filctem Cgil- Femca Cisl –Uiltec Uil – continuerà da parte nostra l’iniziativa di denuncia di tutta l’operazione tesa a cancellare l’assetto produttivo italiano della Treofan, in favore del mercato di Jindal e di quello tedesco della Treofan. Stanno continuando le valutazioni dei legali, che unitariamente stanno analizzando tutta la documentazione in nostro possesso, per verificare tutte le possibili azioni che potremo intraprendere a difesa del lavoro e dei lavoratori. Abbiamo ribadito con forza che il ritiro dei licenziamenti resta l’elemento, e la condizione per aprire finalmente un proficuo confronto con l’azienda”.