Terni, per la Lega una commissaria o una poliziotta?

Ammesso e non concesso, che Barbara Saltamartini sia una “commissaria”, dato che la Lega ternana parla di un “rinforzo”, non è – ovviamente – lei che deve affrontare e risolvere i problemi di Terni. Né tantomeno svolgere un ruolo di “poliziotta” se non altro perché non risulta che ne indossi il giubbotto d’ordinanza. Ma allora perché le opposizioni in consiglio comunale la chiamano in causa?, Certo si concedono un po’ di propaganda, ma pongono anche delle questioni la cui soluzione va trovata in seno alla maggioranza di (centro)destra. Ad esempio: se c’è un incontro a Roma per il futuro della Treofan, è giusto che il capogruppo del Pd a Palazzo Spada, Francesco Filipponi chiami in causa il sindaco e lo inviti “a smettere di dribblare i problemi o peggio ancora di scaricarli sulle altre istituzioni”. Filipponi, a nome del Pd, pressa Leonardo Latini affinché “si decida finalmente ad aprire un canale col governo che è guidato dal suo partito, la Lega”. E così Filipponi si concede una prima “bottarella”, rivolta all’M5S che, almeno ufficialmente, è ancora, chi formalmente guida il governo. La seconda “bottarella” Filipponi la rifila poi alla Lega ed al sindaco in primis quando gli suggerisce di farlo “magari utilizzando anche la commissaria politica che gli è stata mandata da Roma”. L’invito del Pd è di rapportarsi col governo “amico” per attivare un’azione decisa sulle emergenze ternane, dall’ambiente, alle crisi aziendali, alla dislocazione dei servizi sul territorio.C’è una sola nota stonata: che il partito del ministro allo sviluppo economico a Terni è all’opposizione, anche se pare praticamente assente dalla dialettica politica cittadina.
Meno diplomatico si rivela Alessandro Gentiletti, il consigliere di Senso Civico, che attacca sul centro disabili il Girasole: “Mi domando quale amministrazione seria permetterebbe che un centro simile resti ancora al gelo e senza riscaldamenti, esponendolo al rischio di divenire inagibile e quindi facendo perdere i fondi ministeriali di cui beneficia per l’assistenza delle persone. L’amministrazione intervenga subito per garantire il riscaldamento ai cittadini disabili e a chi vi opera”. E’ lui che sembra suggerire il ruolo si poliziotta – sarà per il ricordo del film girato a Terni decenni fa? – alla comissaria: “Colgo l’occasione per ribadire quanto già manifestato in aula sul voto relativo ai centri giovanili e di aggregazione, ovvero la profonda vergogna per l’inesistenza di politiche sociali e giovanili da parte dell’amministrazione Latini”, spara Gentiletti, il quale poi scavalca tutti e ci va giù pesante rivolgendosi direttamente “alla commissaria politica della città, l’onorevole Saltamarini, per chiedere un sussulto da parte dell’amministrazione comunale. Il partito di Fratelli d’Italia con solo due consiglieri detiene gli assessorati cruciali del welfare, rivendica in aula il diritto di fare come vuole e comandare senza sentire e ascoltare nessuno, cosi disprezzando l’impegno costruttivo della città e delle opposizioni”. “Pone in imbarazzo l’intera maggioranza – aggiunge velenosamente Getiletti – come ha dimostrato il recente voto consiliare, in cui nessuno degli altri gruppi consiliari è intervenuto e due autorevoli esponenti della Lega si sono astenuti in dissenso. Una maggioranza che, occorre ricordare, per la conferma del bando discriminatorio sui centri giovanili, si si è fermata ad appena 15 voti lontano dai 21 di cui dispone”.

Nella foto: Mariangela Melato, in un fotogramma del film “La poliziotta”