Terni, la città del bon ton: le regole del Comune per vivere con stile ed eleganza

Bisogna starci con la testa quando si va in giro per Terni. Mica uno può comportarsi come gli pare! Eh… sarebbe troppo comodo. Che figura ci farebbe una città che – prima o dopo succederà visto l’impegno che ci stanno mettendo in Comune – richiamerà truppe di turisti che visiteranno Terni per stupirsi, tanto per fare un esempio, davanti a mirabilie come il “museo del tubo” sotto la fontana di piazza Tacito? Può una città che possiede tanta magnificenza (certi tuboni grossi così! Tutti lucidi e contorti) permettersi di presentarsi sciatta, trasandata, con gente che gira a zonzo o che si comporta come stesse in un porto franco?

Decoro, prima di tutto.

Ci pensa il Comune di Terni che finalmente consiglia ai suoi amministrati (anzi “ordina”, visto che si parla di un’ordinanza del sindaco dei primi d’ottobre) come ci si veste, come ci si muove, come si faccia a mostrare un aplomb che manco nella City. E’ quindi “vietato a chiunque”, stabilisce il sindaco, vestirsi in modo indecoroso o indecente in relazione al luogo. Anche se, essendo soggetta a valutazioni di gusto personale, la questione rischia di diventare un poco controversa: che significa? Si parla di giacche sdrucite? Di calzoni alla zompafosso? Di abiti lunghi e timorati? Di camicie allacciate fin sotto il pomo d’Adamo? E di maglioni a collo alto (ma non alla “dolce vita”, sia chiaro).

Meglio evitare di dare una brutta impressione: quindi uomini in principe di galles, cravatta sobria, scarpe lucide… Donne con gonne a pieghe che arrivino fin sotto il ginocchio, bluse ampie per nascondere le curve ecc. ecc.

Decoro, ma anche contegno: se qualcuno vede sull’altro lato della strada un vecchio amico, non si metta a sbracciare, né a richiamarne l’attenzione con un fischio, men che mai se alla pecorara: si trovasse a passare un turista svizzero che immagine avrebbe della città di Terni?

Però… E’ una bellezza che ci sia chi ti dice come vestirti quando esci da casa! Chi ti aiuti a saper distinguere un abito da mattina da quello da cocktail o da sera. E’ questione di classe. E ben venga anche che ti suggerisca come muoverti, come camminare: ovviamente tesi, senza fare una piega e con la faccia inespressiva.

Però l’ordinanza non vale in tutta tutta la città, intendiamoci, ma solo nella fascia intorno al centro cittadino: via Lungonera Savoia, per esempio, dove non si devono disturbare i ciclisti che – fitti come la nebbia – percorrono quella fantasmagorica pista ciclabile; via Piave, via Brenta, e le altre strade che una volta facevano parte di Città Giardino ora spazzata via dalle motoseghe; vocabolo Staino (ma lì sarà difficile mantenere le scarpe lucide, visto che è tutto sterrato), viale Centurini e ovviamente la aree intorno alla stazione ferroviaria e quelle prospicienti il civico cimitero.

L’ordine va eseguito d’inverno, ma pure in estate, quando chi passa di lì dovrà dimenticare – ad esempio – le magliette a maniche corte e i bermuda perché è vietato mostrare “nudità”. E camminare, camminare, camminare… mai fermarsi un momento a rifiatare. E lo sappia chi passa in automobile: niente manovre spericolate (danno impressione di un traffico caotico che a Terni non esiste) né chiedere indicazioni: se uno non trova la via che cerca si doti di un navigatore satellitare o chieda a qualche vigile urbano.

Dice, il Comune , che così facendo si evitano equivoci: le frotte di turisti, i ciclisti (tutti con tute lunghe fino a coprire i polpacci, ovviamente) potrebbero sospettare che ci sia qualcuno che si dà alla prostituzione. In effetti non si dice “occhio non vede, cuore non duole”?

Sembra uno scherzo, ma non lo è: l’ordinanza esiste davvero ed è del sindaco di Terni. E’ stata resa nota dal consigliere Comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti: “Forti con i deboli, deboli con i forti” ha commentato. Ovviamente nell’ordinanza sono elencate anche le sanzioni: andare in giro non vestiti elegantemente costerà tra 200 e 500 euro (dipenderà probabilmente dal fatto che giacca o pantaloni siano più o meno lisi), ed altrettanto costerà sbracciarsi per farsi notare da un amico o fermarsi a rifiatare durante la camminata. Per le auto che ingarbuglierebbero il traffico è già tutto stabilito dal Codice della Strada.