Terni, il consiglio torna “telematico” e Fiorini parte all’attacco

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Emanuele Fiorini esposto
Il consigliere Emanuele Fiorini

“Basta con selfie, il consiglio comunale torni alla presenza”. Emanuele Fiorini sintetizza così la sua protesta contro la decisione di tornare alle riunioni da remoto del consiglio di Palazzo Spada (convocato per lunedì 27 settembre): ricordando polemicamente “l’ultimo episodio gravissimo accaduto giovedì 23 settembre quando un Consigliere Comunale mentre era collegato in modalità telematica nella seconda commissione come membro, percependo il gettone di presenza, contemporaneamente era a farsi i selfie a Città di Castello. Forse Presidente Ferranti qualcun altro della maggioranza lunedì deve andare a fare i selfie o la campagna elettorale oppure non può assentarsi dal proprio lavoro?”. Eppure – ricorda Fiorini che fa parte del gruppo misto – lunedì 20 settembre siamo tornati, dopo 18 mesi, a svolgere il Consiglio Comunale in presenza. Vi erano due punti all’ordine del giorno: la nomina del Presidente e del vice Presidente della I e della IV Commissione e dei componenti dell’organo di supporto per la toponomastica. Dunque si è discusso solo di spartizione di poltrone”.

Poi la convocazione del consiglio comunale del 27 indicando che si terrà per via telematica nonostante – dice Fiorini – siano all’ordine del giorno “17 punti, tra cui atti amministrativi e politici, quelli amministrativi anche importanti. Forse sono stati questi ultimi la ragione per cui scappano dal confronto vis-à-vis? Ma di cosa hanno paura? Quale atto scotta? E’ una vergogna la sfacciataggine con cui si prendono per i fondelli i Consiglieri Comunali e i cittadini”.

Un modo di fare che non è giustificabile, dal punto si vista del consigliere il quale aggiunge: “Considerando i fatti accaduti in passato (Consiglieri Comunali che erano collegati da remoto durante la propria attività lavorativa, passando dagli animali alle zucchine) anche se abbiamo criticato il loro comportamento invitando i Consiglieri a rispettare le Istituzioni e soprattutto i cittadini, essendo consapevoli del momento che stavamo affrontando, eravamo in piena emergenza sanitaria, non si poteva fare altrimenti ma oggi no. Molti Comuni da oltre tre mesi sono tornati in presenza, perché a Terni il Consiglio si svolge ancora da remoto?”. “il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il DPCM che prevede l’eliminazione dello smart working per i dipendenti pubblici, su proposta del Ministro Brunetta (FI), lo stesso partito del nostro Presidente del Consiglio Comunale di Terni, Francesco Maria Ferranti. O Ferranti non lo sa?”.

La conclusione? “Spero infine che figure Istituzionali più responsabili come il Prefetto intervengano”.