Terni, Comune: quasi di moda andarsene da Forza Italia

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Dopo Brizi, anche la consigliera D’Acunzo passa al Gruppo Misto

E così il Gruppo Misto a Palazzo Spada adesso ha due consiglieri, quasi quanti ne ha il Pd che può vantare “ben” tre rappresentanti.
Dopo Federico Brizi abbandona Forza Italia e passa al Gruppo misto Valeria D’Acunzo, da pochi giorni insediatasi al posto di Rafaello Federighi dichiarato decaduto – come si ricorderà – in base alla legge Severino. Ma se logica era apparsa la motivazione che ha spinto Brizi a fare il passo, non si capisce davvero perché la D’Acunzo ha deciso di seguirlo. Lei l’ha spiegata così: “La mia uscita è una scelta personale – ha dichiarato –  avendo ricevuto nella giornata di martedì 2 ottobre, un ricorso al Tar da parte del dottor Federighi, rispetto alla sua decadenza da consigliere comunale.
Affinché io possa tutelare nelle sedi opportune la mia persona e il ruolo affidatomi dai cittadini quantomeno fino al giorno del pronunciamento della sentenza definitiva, non intendo partecipare al gruppo del partito nel quale sono state eletta. Dalla data odierna aderirò al gruppo misto”.
Sarà perché è medico tricologo, ma alla base della decisione c’è un ragionamento che pare proprio “ad capocchiam”. Vale a dire che siccome lei è subentrata ad un consigliere dichiarato decaduto e dato che questi ha presentato ricorso, allora lei deve difendere il mandato che le è stata assegnato dai 198 ternani che a giuno scorso l’hanno votata. Detto per inciso Valeria D’Acunzo fu terza dei non eletti nella lista di Forza Italia. Solo che il Tar non dovrà mica pronunciarsi su di lei, ma sulla decadenza di Federighi. Se questa fosse confermata la D’Acunzo rimarrebbe in consiglio (e allora che fa, torna in Forza Italia?); in caso di annullamento, invece, lei se ne tornerebbe a casa. Punto e basta.