Tassa rifiuti, “rimodulate” a Terni, ma ci saranno più possibilità di pagare a rate

 Il consiglio comunale di Terni ha votato due atti relativi alla Tassa sui rifiuti corrispettiva (Taric). Con il primo atto, che ha ricevuto 21 voti favorevoli,  9 contrari e un astenuto, sono state approvate alcune modifiche e integrazioni al Regolamento Taric in vigore dal dicembre 2020, volte principalmente ad uniformare l’atto normativo alla disciplina nazionale in merito alle riduzioni tariffarie e ad incidere sull’aspetto sanzionatorio del regolamento. La finalità principale è quella di agevolare i cittadini nel pagamento della tassa. E così è stata estesa la riduzione tariffaria per le utenze domestiche, con un riallineamento delle categorie di esenzione alle formulazioni aggiornate previste dalla normativa nazionale; si è intervenuti con una riduzione delle penali previste; è stata ampliata la possibilità di rateizzazione delle somme per cui il contribuente è stato messo in mora, attraverso una serie di previsioni come l’eliminazione dell’importo minimo non rateizzabile (che prima ammontava a 100 euro), l’innalzamento a 60 mila euro dell’importo rateizzabile con la sola dichiarazione di stato temporaneo di difficoltà e l’eliminazione, in caso di importi rilevanti, della richiesta al cittadino di garanzia bancaria o assicurativa. Si potrà ottenere di pagare in sei rate importi fino a mille euro, 12 rate per importi tra mille e tremila euro; 24 rate per importi tra tremila e seimila euro, 36 rate per importi supoeriopri a seimila euro.Previste le seguenti fasce di rateizzazione:

Il secondo atto, approvato con 21 voti favorevoli, 10 contrari, ha stabilito le tariffe Taric 2022, a seguito della deliberazione del 18.5.2022 con la quale l’assemblea dei sindaci di Auri ha validato il Piano economico finanziario 2022 – 2025. Secondo il Piano economico e finanziario per le utenze occorre ripartire 23 milioni 524 mila euro (21.926.699 euro  di costi + 1 milione 688 mila euro di detrazioni), con un incremento dell’8,51% rispetto al 2021. La ripartizione nei confronti dell’utenza prevede 8.861.004 euro di parte fissa e 13.065.695 euro di parte variabile. Rispetto al 2021 i costi fissi restano inalterati mentre quelli variabili aumentano per oltre 1 milione e 697 mila euro.

Il 55% dei costi da coprire è stato ripartito sulle utenze domestiche, mentre il 45% su quelle non domestiche. In cifre, quasi 1 milioni di euro andranno a gravare sulle utenze domestiche, 10,5 milioni sulle utenze non domestiche.
Nella ripartizione incidono le dotazioni dei contenitori dell’indifferenziato distribuiti all’utenza non domestica e gli svuotamenti minimi delle utenze domestiche: introdotta in tal senso una progressività delle stesse anche in funzione del numero dei componenti in maniera non direttamente proporzionale

La normativa sulla Taric prevede, come noto, che tutti i costi debbano essere ripartiti tra gli utenti, con modalità e quantificazioni stabilite dai singoli comuni.

Dalle tabelle inviate da Asm Terni (il gestore) al comune di Terni risulta che le utenze domestiche subiscono, rispetto al 2021, un incremento di spesa medio pari al 6,34%, mentre per le utenze non domestiche l’incremento è dell’8,50% sulla quota variabile e dello 0,63% sula quota fissa.

La delibera approvata stabilisce inoltre, ai sensi del regolamento Taric, di stanziare un importo massimo di 250 mila euro a copertura delle riduzioni tariffarie per le utenze disagiate.