Summit inutile in Comune e il mercatino si fa nel fango dello Staino

mercatino staino

Stavolta il detto va recitato alla rovescia: tanto piovve che tuonò. Perché certo è che quando piove le aree sterrate diventano fangose. Succede da che mondo è mondo. Non si tratta di una scoperta rivoluzionaria fatta l’altro ieri. Adesso lo sanno, comunque, anche al Comune di Terni. Se per esempio uno fa il mercatino del mercoledì a vocabolo Staino in mezzo a nuvole di polvere quando è estate, poi gli succede che non appena comincia a piovere quello stesso mercatino lo si fa in mezzo al fango e alle pozzanghere.

E così, di fronte a questa “novità”, la maggioranza che governa Terni (molto meglio di quelli di prima, com’è universalmente noto) si è riunita d’urgenza, seppure chiudendosi – c’è chi lo riferisce – in una stanza con alcuni rappresentanti  degli ambulanti del mercatino, che già da qualche settimana comincia ad avere bisogno di meno spazio.

E lì dentro quelle quattro mura sembra che dopo la pioggia siano arrivati i tuoni: potevano star contenti per esempio i rappresentanti dei commercianti? Ma i tuoni, quelli veri, sono venuti tra i due gruppi di maggioranza: la Lega e Fratelli d’Italia (gli altri a partire da Forza Italia servono solo come ruote di scorta a quanto pare). Tra un gruppo che la vuole cotta e uno che la vuole cruda alla fine la carne al fuoco non ce la mette nessuno. E così non si è deciso niente: rimane lì il mercatino? Lo si sposterà? Lo faranno in centro? Alla Passeggiata? Lungo una strada di scorrimento della periferia? Potrebbe anche andare a finire che si sposti da solo in altri centri e buonanotte.

Quelli del’opposizione, ovviamente, cavalcano la tigre: è il loro ruolo. “Apprendiamo della riunione tecnica di questa mattina dalla stampa. La scelta di svolgerla a porte chiuse, solo con i capigruppo di maggioranza e soltanto alcuni rappresentanti di categoria, conferma purtroppo l’insofferenza di questa amministrazione verso la trasparenza e la democrazia e la paura della città che la spinge a fuggire dalle sedi istituzionali e a non prendere mai alcuna decisione”, fanno sapere i consiglieri del Pd, M5S, Senso Civico e Terni Immagina (toh, il consigliere Angeletti ha finitole ferie). “Sono mesi che chiediamo un confronto nelle sedi consiliari insieme ai rappresentanti di categoria – proseguono – Sono mesi che evidenziamo la necessità di trasferire il mercato del mercoledì in centro e di prendere decisioni, uscendo finalmente dall’immobilismo tattico che attanaglia l’amministrazione e che costa in termini di prodotto interno lordo alla città”. 

Attaccano, insomma. E non solo: fanno anche gli spiritosi, gli ironici: “Ci spiace che l’immenso dispiegamento di intelligenze politiche si sia tradotto in un nulla di fatto, ma ci sembra inevitabile quando l’unica preoccupazione di questa maggioranza è quella del protagonismo di alcuni e delle ambizioni assessorili di altri.”.

Lamentano prima di tutto un deficit di democrazia: chissà, forse avrebbero anche potuto proporre qualcosa, sia loro che – affermano – “molte associazioni che sono state deliberatamente escluse”. “Uno sgarbo istituzionale ma più che altro segno della pochezza politica dell’attuale compagine di governo – insistono –  capace soltanto in questi anni di aumentarsi le indennità. Lo spostamento in centro è l’unica soluzione percorribile. Lo richiedono molte associazioni e voci sempre più autorevoli. L’amministrazione prenda, almeno su questo, una decisione che sia una, facendo cessare il grottesco balletto di riunioni che servono soltanto a chi si crede esperto di tutto per sentirsi magari essenziale”.

I toni sono sempre gli stessi: campagna elettorale continua. Si vedranno i fatti: la fontana di piazza Tacito, il Palazzetto dello Sport, il nuovo teatro Verdi . Sostiene il sindaco, che “una città come la immaginiamo non può vivere senza il suo teatro”. Ecco come si fa, con poche parole, a spiegare tutto quel che sta succedendo a Terni.