Sull’adozione dei cani di Colleluna Fiorini dichiara guerra al gruppo di FdI

Porano
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Troppi ospiti al canile di Colleluna. A spese del Comune di Terni, “con tanti soldi investiti annualmente per poterli far stare bene come è giusto che sia”. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha posto il problema. I cani di Colleluna, dice il gruppo Fratelli d’Italia, “da troppi anni non vengono messi nelle condizioni di avere una casa e l’affetto di una famiglia, di un anziano desideroso di compagnia, di bambini con cui giocare”. I consiglieri di FdI fanno sapere che si stanno battendo proprio “per far sì che tante di quelle creature possano finalmente venire accolti in un focolare domestico grazie a modalità di adozione più snelle e semplici” ed è per questo aggiungono, che “stiamo lavorando per modificare il regolamento e su questo siamo sicuri di trovare il sostegno di tutte le forze politiche”.

Non contino sul sostegno di Emanuele Fiorini, consigliere comunale del Gruppo Misto. Il quale – semmai – concorda con la Consulta delle associazioni animaliste che, sul progetto caldeggiato dai F.lli d’Italia ha espresso parere negativo. “FdI non capisce o non vuole capire e cerca di far passare la sua proposta di modifica del regolamento comunale sulle adozioni come una soluzione per snellire le procedure di adozione, cercando il consenso e facendo leva sul fatto che i cani sono una spesa per i cittadini” spiega Fiorini, che – come d’abitudine – ci va giù in punta di accetta, e si appella ai precedenti citando un Audit del Ministero della Salute presso la Regione Umbria, un paio di sentenze del Consiglio di Stato, per concludere che comunque non è possibile modificare il regolamento comunale per i vincoli apposti dalla normativa vigente. Il sospetto di Fiorini è che tutto sia finalizzato non solo a ridurre una spesa ma che ci siano anche altri scopi. Primo fra tutti l’abolizione della Consulta delle associazioni animaliste. Ma la modifica del regolamento comunale proposta, secondo il consigliere del gruppo misto, è un’iniziativa non solo impossibile da realizzare sul piano legislativo, ma pericolosa in quanto potrebbe indebolire le misure di garanzia per gli animali adottati che potrebbero diventare oggetto di commercio. Garanzia costituita anche da un parere democraticamente espresso dalle Associazioni animaliste: “O la democrazia non piace più?”, polemizza Fiorini.