Scuola-lavoro: tra i giovani partecipanti pochi gli entusiasti

scuola lavoro provincia di ternio

L’11 per cento degli studenti che hanno partecipato ai programmi di Alternanza scuola-lavoro afferma che lo stage presso fabbriche, uffici, studi professionali mai ha avuto un obiettivo didattico. Insomma non hanno ricevuto nessuna informazione o esperienza da mettere a frutto. E’ uno dei dati, il più negativo, tra quelli emersi dal sondaggio compiuto attraverso un questionario distribuito ad iniziativa dell’ufficio di Consigliera di Parità della Provincia di Terni agli studenti delle scuole superiori che hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro.

I risultati emersi sono stati resi pubblici in un’iniziativa cui hannno partecipato il presidente della Provincia fi Terni, Giampiero Lattanzi, la Consigliera di Parità, Maria Teresa Di Lernia, la vice, Ivana Bouché, e la responsabile del servizio scuola della Provincia, Tiziana De Angelis. Le risposte pervenute sono state 1455 su circa 3mila studenti interessati agli stage in aziende, pubbliche amministrazioni ed altri enti. Fra coloro che hanno risposto, per il 57 per cento sono ragazze, il restante ragazzi. Il 36 per cento ritiene che lo stage abbia avuto spesso un obiettivo didattico, il 15 per cento sempre, il 39 per certo ritiene che qualche volta lo abbia avuto, l’11 per cento mai. L’85 per cento sa cosa è l’alternanza scuola-lavoro, mentre il 55 per cento si ritiene coinvolto con il dialogo.

Fra coloro che hanno risposto, il 64 per cento è del parere che lo stage abbia dato la possibilità di un percorso di scelta, mentre il 60 per cento non crede che sia un percorso professionalizzante (il 31 si). Il 73 per cento è dell’opinione che abbia un ruolo educativo, il 27 non è di questo avviso. Nello specifico delle sensazioni maturate fra studenti e studentesse, il 59 per cento ha dichiarato di avere avuto la sensazione che la bella presenza non fosse importante, il 41 si, l’83 per cento non ritiene che piercing e tatuaggi siano stati un problema, mentre il 95 per cento dichiara di non aver subito molestie, il 5 per cento si.

Per l’84 per cento i ritmi di lavoro erano sostenibili, ma l’81 per cento ha dichiarato le pause insufficienti, il 14 per cento ha evidenziato sensazioni di malessere e di disturbo, l’86 per cento no. Per quanto riguarda il trattamento rispetto al genere, il 94 per cento ha detto che non ha avuto problemi, mentre il 6 per cento si. Infine, solo l’8 per cento sostiene di avere avuto problemi in merito all’etnia e solo il 2 per cento in riferimento al credo religioso.