Romano Sciarretta, bomber rossoverde e ternano per scelta

Romano Sciarretta
La figurina Panini di Romano Sciarretta

Quando alla metà degli anni Sessanta del Novecento arrivò a Terni, i tifosi da Romano Sciarretta si aspettavano tanti gol e un aiuto decisivo alla squadra rossoverde a fare il passo avanti verso i campionati di calcio professionistici. La città stava crescendo non solo sulla spinta del “miracolo italiano”. Non era altissimo, ma potente ed agile, ed aveva una buona “castagna”. Un centravanti, allora si chiamavano così le punte centrali, di ottime doti. Ma sugli spalti del vecchio stadio “Brin” la faccenda che faceva più “notizia” tra gli sportivi rossoverdi, era che lui – pur giocando al calcio con un certo successo – non aveva dato l’addio ai libri e studiava all’università: giurisprudenza. Un giovanotto coi piedi piantati per terra, che teneva conto che lìavventuira nel calcio prima o poi sarebbe finita.

Dopo aver realizzato in maglia rossoverde una quarantina di gol in partite ufficiali nelle 119 gare giocate tra il 1964-65 e il 1968-69; dopo aver contribuito con otto reti in 15 presenze alla promozione della Ternana in serie B; dopo aver militato per un anno ancora in rossoverde nel campionato cadetto, nel 1969 decise che era ora di smetterla. Nel frattempo s’era laureato e a Terni, come tanti altri suoi colleghi calciatori, restò a vivere. Facendo l’avvocato. Terni era diventata la sua città di adozione, un altro tra tanti ternani originari dell’Abruzzo, essendo nato a Lanciano. Molti erano giunti a Terni come operai alle acciaierie, altri come impiegati pubblici, altri ancora come commercianti ambulanti poi diventati “stanziali” e fissi a Terni. Una comunità, quella abruzzese, che ha contribuito molto alla rinascita della città prima e dopo il boom economico. Lui ci era arrivato come calciatore già di nome.

Il suo carattere aperto, gioviale, sempre pronto alla battuta ma anche alla riflessione seria sul futuro e sui problemi cittadini. lo videro invischiato nella vita cittadina non solo come professionista che ben presto di affermò. Era naturale per uno come lui anche l’accostarsi alla politica, vicino al partito Repubblicano.

Come molti delusi dalla politica e dai partiti in generale ebbe anche l’idea di impegnarsi in prima persona ed eccolo nel 2014 candidato sindaco con l’appoggio di una lista che nel nome strizzava l’occhio all’esperienza “ciaurriana”: Terni Libera, si chiamava quella lista come la lista civica che, capeggiata dal giornalista liberale Arturo Diaconale, affiancò i sostenitori di Gian Franco Ciaurro nel 1976.

Una scommessa, più che altro, quella di Sciarretta. Che fini con una manciata di voti: poco più di quattrocento. Ma fu la testimonianza della voglia di impegnarsi, di mettersi a disposizione, di “metterci la faccia”, come si dice, e provare a fare la propria parte e contribuire a far compiere un passo in avanti non ad una squadra di calcio, come aveva fatto tanti anni prima, ma alla città che ormai era la sua città.

Romano Sciarretta è scomparso l’8 dicembre ad 80 anni.