Prostituzione e ordine pubblico: in Comune chiesti interventi, ma il fenomeno è quasi inesistente

La richiesta era chiara: si chiedeva che il sindaco e la giunta si attivassero “affinché sulle strade e nei luoghi di uso pubblico di tutto il territorio comunale di Terni sia vietato a chiunque intrattenersi con soggetti dediti al mercimonio”. E’ un atto di indirizzo che fu presentato da Emanuele Fiorini dall’allora consigliere comunale del gruppo misto (ora è in Upt dopo aver fatto parte dei gruppi Lega e Fratelli d’Italia). Il quale indicava pure come riconoscere questi “soggetti dediti al mercimonio”. Bastava guardare i seguenti comportamenti: il permanere a lungo sulle strade  al fine della prostituzione (ovvio); l’assumere atteggiamenti conseguenti allo scopo di fornire prestazioni sessuali; l’indossare abiti idonei a manifestare l’intenzione di adescare al fine del mercimonio o che offendano il pubblico pudore”. Da manuale, non c’è che dire.

Epperò ci si è attivati e appena un anno dopo la presentazione dell’atto di indirizzo ecco che i consiglieri comunale della seconda commissione consiliare incontrano in audizione il questore di Terni Roberto Massucci e la comandante della Polizia Municipale di Terni Gioconda Sassi.

“Un’ audizione legata all’atto di indirizzo sull’ordine pubblico, in particolare per gli aspetti della prostituzione presentato nei mesi scorsi da alcuni consiglieri comunali- spiega la nonta ufficiale del Comune –  L’atto di indirizzo chiede il rispetto del decoro e della sicurezza cittadina, ma visto che c’era, la presidenza della commissione ha allargato la seduta alla situazione complessiva dell’ordine pubblico”. 
Il questore Roberto Massucci ha illustrato un quadro ampio della situazione, ha riferito dell’organizzazione della vigilanza, ha spiegato che “Uno dei fenomeni critici sono i furti in appartamento, un fenomeno che lede oltretutto la sfera della privacy delle persone colpite.  C’è un calo molto significativo del 23%, ma comunque occorre lavorare. 
Controllo del territorio, si fa anche con una ristrutturazione del territorio in termini del decoro e di supporti tecnologici. Il decoro incide nei comportamenti delle persone,  sia nel loro modo di comportarsi sia nel supporto che danno alle forze dell’ordine. Sui furti di appartamento è fondamentale la segnalazione dei cittadini”, ma “La prostituzione è un fenomeno molto limitato, riguarda poche unità. Più complessa la prostituzione in luoghi privati.  La prostituzione crea un sistema criminogeno”. 
Il comandante  della Polizia Municipale Gioconda Sassi: “Decoro urbano e sicurezza. La Polizia Municipale collabora con tutte le forze dell’ordine, anche sul tema della prostituzione. Ogni comunità ha una propria percezione del disagio. Anche l’accattonaggio è uno dei problemi della percezione del disagio. Si può agire su due aspetti: prevenzione e repressione. La vicinanza alle persone per il recupero. Ho segnalato il problema a una associazione che lavora al recupero. Occorre contrastare le organizzazioni che sfruttano queste persone disagiate. Sull’accattonaggio è stato fatto una modifica al regolamento, le ordinanze dei sindaci sono strumenti legali borderline, meglio i regolamenti per dare strumenti a chi opera.  E’ questa la strada da seguire anche per la prostituzione”. Poi sono intervenuti amministratori comunali e consiglieri ma, spiega l’uffficio stampa del Comune che “Il presente comunicato non riporta i loro interventi in ottemperanza alle normative sulla par condicio in vista delle elezioni suppletive dell’8 marzo”. Ah, già!