Porano, chiude l’unico distributore di benzina

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PORANO SINDACO CONTICELLI
Il sindaco Conticelli

A Porano ha chiuso l’unico distributore di benzina esistente in tutto il territorio comunale. Calo delle vendite, necessità di investimenti di una certa entità per adeguare l’impianto alle norme: queste la motivazioni che la società proprietaria del distributore ha riferito. “La decisione ci è stata comunicata il 1, giugno – spiega il sindaco di Porano, Marco Conticelli – Ed è irrevocabile, per cui ci siamo già messi al lavoro per individuare soluzioni che, nel medio termine, possano consentire l’insediamento di un nuovo impianto di distribuzione carburante al fine di mantenere un servizio di pubblica utilità sul nostro territorio”.

La questione è, come si legge in una nota dell’amministrazione comunale che “come constatiamo ormai da tempo, con profonda amarezza, che questa reiterata perdita di servizi contribuisce in maniera determinante ad accrescere il già evidente fenomeno dello spopolamento  demografico che tutti i nostri piccoli Comuni stanno costantemente subendo: nel 2014 Porano contava 2002 residenti, oggi 1908 ed anche i Comuni limitrofi si trovano in situazioni analoghe”.

“Ci troviamo di fronte ad una contraddizione evidente – continua la nota – da una parte vengono portate avanti politiche per rafforzare il ruolo dei Comuni situati nelle cosiddette “Aree Interne”, concepite proprio per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei territori e dell’assenza di servizi primari, dall’altra si lascia che gli stessi territori continuino a perdere importanti presìdi (si pensi anche alla vicenda degli istituti bancari che in tutta la Penisola stanno gradualmente abbandonando le piccole realtà)”.

“I sindaci e gli amministratori si ritrovano completamente isolati e disarmati nel tentativo di arginare fenomeni che contribuiscono a svuotare i nostri pur bellissimi e vivibilissimi territori – dice Conticelli – Non è sufficiente intervenire con una politica di ristori e risorse senza avere contestualmente una visione globale. Ritengo urgente l’avvio di un dibattito a livello nazionale sul futuro (ed il presente) dei piccoli Comuni perché il rischio di perdere storia, tradizioni e cultura del buon vivere è davvero molto elevato”.