Piscine e acque “non autorizzate”: Fiorini chiede l’audizione dell’Asl

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Il consigliere Emanuele Fiorini

Il Consigliere Comunale Emanuele Fiorini ha invia una richiesta urgente alla Presidente della seconda commissione Rita Pepegna, in cui chiede una audizione urgente del Direttore Generale dell’USL Umbria 2, Massimo De Fino, il Direttore Dipartimento di Prevenzione Usl Umbria 2, Danilo Serva, il Dirigente ai Lavori Pubblici del Comune Piero Giorgini e il Sindaco Leonardo Latini “in qualità di responsabile della salute pubblica dei cittadini. La questione è legata “alla necessità di fare chiarezza – dice Fiorini – sulla gestione delle Piscine dello Stadio e sull’eventuale mancato controllo della stessa da parte dell’Amministrazione Comunale, a tutela della salute e della sicurezza degli utenti della struttura”.

“In una nota del Dirigente del Comune Piero Giorgini – ricorda Fiorini – avente per oggetto l’ingiunzione al rilascio degli immobili concessi alle Piscine dello Stadio srl e in sub concessione alla PDS Sport  & Fun srl, si legge festualmente che il subconcessionario, cioè la PDS Sport, ha utilizzato l’acqua proveniente da un pozzo sito all’interno dell’area in concessione, sebbene non autorizzato; acqua, inoltre, che da verifiche effettuate da USL Umbria 2 nel 2016, risultava inquinata e non utilizzabile per il consumo umano, animale ed irriguo”.

“!L’attività svolta dalle Piscine dello stadio è un servizio di interesse pubblico reso nei confronti della collettività ternana e non solo -rimarca il consigliere del gruppo misto – Infatti oltre ai numerosi cittadini abbonati e fruitori dei servizi svolti nella struttura, essa costituiva uno dei principali poli natatori, polifunzionali della città. Si pensi solo alle attività di nuoto, pallanuoto, nuoto sincronizzato e allo svolgimento in essa di competizioni sportive. Dunque frequentata da numerosi bambini, atleti e amanti dello sport. È doveroso perciò – conclude il Consigliere- accertare la situazione in quanto quello che è riportato nella nota desta grande preoccupazione e laddove ci fosse una corrispondenza al reale, ci sarebbero gravi responsabilità, in quanto si è messa a rischio la salute pubblica.