Orvieto, le sei “missioni” da raggiungere grazie al Recovery Plan

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Orvieto autobotti

Ormai pare diventata la prassi: un’amministrazione pub blica fa una proposta e subito c’è chi mette in risalto che “quelli di prima” non lo avevano mai fatto. Propaganda continua o complesso che alberga nel subconscio? Di episodi, in un’Umbria ex rossa, da due anni a questa parte se ne possono registrare in quantità industriale. Tanto che si sarebbe portati a pensare che ormai si facciano discorsi più produttivi anche sul versante dei consensi elettorali.

Invece arriva la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, che nell’annunciare l’iniziativa del suo Comune che ha individuato i progetti da inoltrare alla Regione con la richiesta di inserimento nel Recovery Plan, invece di dilungarsi a spiegare le valentia dei progetti, la loro utilità, quel che significherà la loro attuazione perde tempo a dirci che le critiche dell’opposizione la portano verso la “amara constatazione che le critiche rivolte a questa amministrazione sono in realtà critiche a chi in passato non è stato in grado di avanzare progetti strategici per questa città nemmeno degni di rimanere nei cassetti della Regione”.

Roberta Tardani, sindaco di Orvieto

E’ così, sono stati commessi grandi errori negli anni passati, ma proprio per questo gli elettori hanno cambiato i governi locali, sperando in qualcosa di nuovo anche nel modo di portare avanti la discussione politica.

Comunque adesso il Comune di Orvieto propone dieci progetti per 30 milioni di euro, concentrati in sei aree d’intervento. La prima si chiama “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e comprende la bonifica del primo calanco della discarica “Le Crete”, interventi di consolidamento della Rupe di Orvieto e quella di Sugano, una bella pista ciclabile/ciclovia che connetta l’agglomerato di Orvieto, il rinnovo degli impianti e la sostituzione con gruppi ottici a Led dei corpi illuminati di tutti gli edifici di proprietà comunale e di tutta la pubblica illuminazione del territorio comunale, l’intervento di mitigazione del rischio sismico e di efficientamento energetico delle scuole. 

Quindi le altre missioni “Infrastrutture per la mobilità e le telecomunicazioni” (casello Orvieto Nord sull’A1, rifacimento del ponte dell’Adunata sul fiume Paglia);  “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, “Salute” ed “Equità sociale di genere e territoriale” (realizzazione del palazzetto dello sport in località La Svolta, telemedicina per l’ospedale “Santa Maria della Stella”, il collegamento con la fibra per tutte le frazioni del Comune di Orvieto e il cablaggio con la fibra per tutte le sedi degli uffici comunali).  Tutte questioni molto impegnative e “originali”. Ma il Comune la parte sua l’ha fatta. Adesso toccherà alla Regione, che comunque è sempre un’amica.