Rifiuti: “RiDi” e a Narni ricicli tutto quel che si può

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L’assessore Alfonso Morelli

Si chiama RiDi, ma di comico – specie quando si parla di smaltimento rifiuti – non c’è granché. “Ri.di” significa infatti Ricicleria diffusa ed è un’iniziativa del Comune di Narni che punta al riciclaggio di tutto quel che è riciclabile cercando di contenere al massimo lo smaltimento. Il progetto, che partirà a livello sperimentale è finanziato con bando Auri e “punta a creare un circolo virtuoso che coinvolga cittadini, attività economiche, associazioni di volontariato e associazioni di categoria e che sappia applicare concretamente i principi dell’economia circolare – dice l’assessore narnese all’ambiente Alfonso Morelli – Usa, Riusa, Scambia e Trasforma sono le parole chiave, perché il servizio si propone di organizzare un sistema che prevenga la produzione di rifiuti cercando di intercettare tutti quei beni che invece di essere smaltiti possono avere nuova vita”.

Ri.di. Narni funzionerà tramite Junker, la app già usata dai cittadini e utilizzabile per tutte le informazioni riguardanti la raccolta differenziata. “In pratica – sottolinea Morelli – estenderemo la piattaforma Junker e introdurremo una bacheca dove sarà possibile pubblicare annunci proponendo donazioni, baratti, riciclo creativo oppure informazioni per l’autoriparazione o sulle attività locali che effettuano riparazioni e manutenzioni.

Ovviamente – aggiunge l’assessore – il tutto sarà accompagnato da un’importante campagna di comunicazione anche con iniziative pubbliche sia virtuali che in presenza, non appena possibile, in base all’emergenza covid.  Nei prossimi giorni già avremo i primi materiali informativi e divulgativi, effettueremo incontri on line e live per ampliare il più possibile la rete dei soggetti interessati all’iniziativa così da lanciare operativamente RiDi.

Narni nel il mese di maggio. Già da ora – conclude l’amministratore – invitiamo artigiani, attività economiche, associazioni, artisti e tutti coloro interessati ad aderire a questo progetto di economia circolare e a contattare il Comune attraverso le pagine social o i contatti dell’assessorato all’ambiente”.