La Presidente Tesei chiede una legge speciale per l’Umbria: “Stiamo combattendo per tutta l’Italia”. Positivi ancora in aumento

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La Presidente Tesei e l’assessore alla Salute, Coletto

Novemila dosi di vaccino Pfizer, ma gli ultraottantenni da vaccinare sono circa ottantamila. All’Umbria servono più dosi. E’ una delle affermazioni dell’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, riferite nel corso dell’aggiornamento della situazione pandemica nella regione che risulta, insieme alla Sicilia e alla Provincia autonoma di Bolzano, essere ancora in fascia arancione, col resto dell’Italia “gialla”. Una fascia arancione che per gran parte – come noto – è di fatto “rossa”. E c’è chi parla della probabilità che da lunedì prossimo tutta l’Umbria potrebbe essere messa in lockdown.

Non si ferma qui Coletto. Ma lancia altre accuse. “Forse con i milioni spesi per i banchi scolastici da competizione si potevano comprare più dosi” – aggiunge. Ma era possibile? E al momento come si possono reperire altri vaccini? L’unica soluzione sarebbe recuperare dosi “al di fuori della gestione governativa, come fanno altre regioni”. Un mercato dei vaccini, insomma. Sembra si sia messo in moto un meccanismo nuovo a livello politico. Che passa attraverso le titubanze sulla gestione della vicenda delle restrizioni, della decisione sulla fascia rossa in cui è stata compresa tutta la provincia di Perugia ed alcuni Comuni del ternano, con scelte – per questi ultimi – che hanno lasciato spazio a discussioni e contestazioni. Un meccanismo che sembra di leggere nelle esternazioni colettiane cui si può in qualche maniera collegare la richiesta da parte della Presidente Donatella Tesei di una “legge speciale” per l’Umbria, avanzata in una intervista giornalistica al quotidiano La Nazione. Perché – sostiene Tesei – “è grazie al nostro impegno che sono state individuate in Italia le varianti inglese e brasiliana e quindi noi qui in Umbria stiamo combattendo in difesa dell’Italia intera”.

L’assessore Coletto avanza anche altre proposte e richieste: a far fronte all’emergenza “non bastano le intensive o i reparti ospedalieri Covid dedicati: servono le cure domiciliari” che farebbero da filtro e comunque possono contenere il ricorso alle terapie intensive oltre che “salvare vite”, specifica Coletto. Una questione che si scopre dopo un anno e più di emergenza Covid. “Invece le uniche cure che ci ha mandato il Ministero sono state il paracetamolo e il cortisone: un po’ pochino”, sostiene Coletto.

Intanto comunque i positivi in Umbria crescono ancora. /.553 nelle ultime 24 ore: 363 nuovi contagi, 529 ricoverati (in aumento) altri 9 morti (totale 872), 198 guariti.

Per quanto riguarda i comuni umbri Perugia arriva a 1.941 positivi, Foligno 706 e Città di Castello registra più copntagiati (306) di Terni (304)