La fontana di piazza Tacito e il “mondo” in cui venne concepita e realizzata

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La fontana di piazza Tacito a Terni, l’ambiente culturale, le influenze, il mondo in cui venne concepito il progetto dell’opera realizzata a Terni nella seconda metà degli anni Trenta del secolo scorso. E’ il tema del libro di Danilo Sergio Pirro, architetto oltreché cultore della storia locale, che sarà presentato il 29 febbraio alle ore 17 presso la sala conferenze della “Fondazione Spirito-De Felice” a Terni (via del Castelli 34). Interverranno Claudio Lattanzi, editore,e Cristina Ranucci, storica dell’arte. Saranno mostrati filmati, foto e documenti.

La fontana di piazza Tacito, ideata, dopo un concorso, dagli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo, arricchita dei mosaici  di Corrado Cagli, diventò il simbolo della “città nuova” del ventennio fascista, quella città ” Dinamica” – come fu definita – che era da pochi anni assurta a capoluogo di Provincia. Come si legge in seconda copertina del libro di Pirro, l’opera sorse in un periodo di intenso dibattito sull’architettura italiana. In quegli anni e non solo – ricorda Pirro – si accese la cosiddetta “battaglia per il moderno” che contrappose fra loro tradizionalisti e innovatori dell’architettura i quali erano in sintonia con le esperienze di modernità internazionali del Bauhaus e di Le Corbusier e  volevano plasmare intorno a questi modelli la nuova architettura italiana.

Danilo Sergio Pirro, La Fontana di piazza Tacito – Fra modernismo e tradizione. Intermedia Edizioni