La Fondazione Carit tira le orecchie al sindaco e suona la sveglia: “Le elezioni non sono lontane”

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Il sindaco di Terni, Leonardo Latini

Avrà ragione Raffaele Nevi? Il vice presidente del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati, eletto a Terni, ha affermato – parlando dell’amministrazione comunale ternana guidata da Leonardo Latini – che sì, ci sono stati problemi all’avvio ma per colpa dei debiti lasciati da quelli di prima e di errori di gioventù di questi ragazzi del centro destra chiamati a furor di popolo a palazzo Spada. Ma adesso va meglio “e comunque senza la giunta Latini non avremmo il nuovo palasport e l’analisi fatta a tempo di record del progetto stadio-clinica”. In effetti alcune cose la giunta Latini le ha messe in moto, anche se – ad esser pignoli – al momento non si vedono né palazzo dello sport né complesso clinica stadio. Massì, magari portando avanti progetti già avviati o predisposti, l’hanno fatto loro.

E i soldi? Basta dare una scorsa alle rassegne stampa: Umbria Jazz? Ringraziamenti alla Fondazione Carit; Piediluco Festival, Teatro a Carsulae, Umbria Green? Grazie Carit per il contributo. La tappa della Tirreno Adriatico? Grazie Carit. Le luminarie di Natale? 40mila euro dalla Carit. Il Capodanno Rai? 280mila euro dalla Carit. La Fontana di piazza Tacito? Il progetto e il primo stralcio per il Verdi (2 milioni e 300mila euro dalla Fondazione Carit). Grazie alla giunta Latini, allora, ma grazie mille alla Fondazione Carit.

Che adesso sembra esserci rimasta male, però. Se è vero, come è vero, che alla fine qualcuno è sbottato in sede di presentazione dei bilancio dell’attività del sodalizio. Il presidente Luigi Carlini: “La Fondazione Carit ha le disponibilità per finanziare progetti e idee, ma dal territorio ci aspettiamo importanti e concrete progettualità per poter dare inizio a quelle grandi opere che interessano i cittadini e soprattutto noi. Bisogna trovare tutti insieme il modo di spendere proficuamente queste risorse”.  In sostanza: la cera si consumo, ma il morto (solo di sonno, per carità) non cammina, come si dice.

A rendere più chiaro il concetto, ci ha pensato Ulrico Dragoni, socio e coordinatore del comitato investimenti finanziari della Fondazione Carit. Le sue parole sono state riferite per intero da una testata di cui è – diciamo così – grande socio-sostenitore (Umbria On): “Non vediamo, purtroppo, entusiasmo da parte del sindaco Latini quando dalla Fondazione facciamo proposte per delle grandi opere. Questo ci dispiace molto, vorremmo vedere da parte sua qualcosa di valido, pensando anche che a Terni si avvicinano le elezioni.  Anche da parte della Regione Umbria ci piacerebbe vedere maggior contributo, ad esempio per quanto riguarda l’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni. Il divario tra i servizi dell’ospedale di Perugia e quello di Terni è ben visibile ormai a tutti, ma dove sta la direzione ospedaliera? Perché non si fa sentire?”. Insomma, non sono quattro buffetti quelli sferrati sulle gote del sindaco- cui (maliziosamente?) si ricorda che le elezioni si avvicinano – ma pure degli amministratori della Regione Umbria. Altro che “clinica privata e stadio” con aggregata cittadinanza onoraria!

E sì. Perché la questione della sanità a Terni non può essere sottaciuta da chi, come la Fondazione Carit, annovera tra i suoi compiti istituzionali. “Si vive ormai alla giornata, in un clima di emergenza continua – è intervenuto sulla materia il presidente Carlini – Il personale sanitario è ridotto all’osso, sempre più stanco e poco concentrato per le innumerevoli ore che è costretto a fare in ospedale. Aver firmato una convenzione con l’università degli Studi di Perugia e la Regione Umbria, significa dare una collocazione importante a Terni come azienda ospedaliera universitaria e quindi merita una nuova struttura logistica, altrimenti il nosocomio non può essere attrattivo, valido ed efficiente”.

E’ una decisa sollecitazione al sindaco di Terni a fare davvero il sindaco di Terni anche quando deve confrontarsi con i colleghi di partito che siedono sulle poltrone della Giunta regionale, senza dimenticare che egli rappresenta una comunità i cui interessi travalicano qualsiasi appartenenza partitica.  

Riferita la posizione della Fondazione, Umbria On sollecita in qualche modo le repliche del sindaco e della Lega, ma finora non se ne conoscono. Staranno studiandoci sopra per capire bene, i “ragazzi” di cui parla l’on. Nevi?

Timidi gli affondo delle opposizioni in consiglio comunale. Il solo Alessandro Gentiletti di Senso Civico, per ora, parla: “La più grande delusione che ha vissuto la nostra città è stata quella di ritrovarsi amministratori incapaci di interpretare e cavalcare la voglia di rinnovamento che da più parti quattro anni fa ha soffiato in modo forte – commenta Gentiletti – Amministratori che purtroppo si sono lasciati schiacciare dalle dinamiche tossiche che tengono, oggi più di prima, in ostaggio la città. La Fondazione Carit in questi anni ha dato tanto ma troppo spesso è stata lasciata sola”.

E va registrato un sussulto del Pd ternano.” Le “stoccate”, verso il Sindaco e l’amministrazione regionale, se ce ne fosse bisogno, confermano la posizione che il partito Democratico a Terni sostiene da tempo e che ogni cittadino ternano può ben vedere: questa amministrazione è una ciurma che va avanti navigando a vista, senza progettualità né visione, lasciando alle singole iniziative private ogni proposta”, dice il segretario comunale Pierluigi Spinelli.