Incontro col Governo su Ast e territorio, sindacati snobbati: Istituzioni umbre nel “mirino”

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C’è un incontro al Ministero per parlare di Ast, ed anzi di un “Patto di territorio”? I sindacati non c’entrano. CGIL-CISL-UIL di Terni, affermano di averlo appreso da agenzie stampa, quindi non sono stati invitati. La convocazione dell’incontro è del Governo “per avviare il confronto – riferiscono i sindacati – su un ipotetico “Patto di territorio”. Da parte loro “esprimono profonda delusione nei confronti delle istituzioni in quanto non hanno ritenuto utile coinvolgere le parti sociali. Fermo restando che è legittima la convocazione e che non è atto dovuto coinvolgere le organizzazioni sindacali – aggiungono – riteniamo si stia perdendo una ulteriore occasione per costruire insieme al mondo del lavoro il nuovo profilo di modello di sviluppo territoriale”,

Cgil, Cisl e Uil spiegano in una nota congiunta che “Infatti la riunione convocata dal MiTE (Ministero della transizione ecologica) e vedrà la partecipazione del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico), delle istituzioni locali e dell’azienda AST, Poteva essere l’occasione per avviare quel tanto
richiesto, almeno da parte nostra, confronto sui temi dello sviluppo cittadino e in modo particolare sull’Accordo di Programma che deve veder interessato non solo il perimetro dell’Acciaieria, ma anche di tutta la manifattura, anche media e piccola, presente sul territorio”.

“Temi quelli dello sviluppo che dovrebbero vederci tutti impegnati nel costruire una
proposta ed un progetto che vada verso un’idea di sviluppo capace di rispondere alle nuove sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma al contempo capace di fornire risposte sia sul versante dei fattori localizzativi che su quello della quantità e qualità del lavoro per il benessere del territorio ternano – aggiungono i sindacati – CGIL-CISL-UIL ritengono sconcertante come le istituzioni locali continuino a sfuggire a questo confronto, continuando a fare solo spot e slogan elettorali, non affrontando le criticità presenti nel territorio, evitando di rispondere alle nuove esigenze e necessità emerse in questi anni di crisi verso il lavoro, le persone ed i cittadini. Cerchiamo di sforzarci per comprendere l’imbarazzo, senza una visione complessiva, nel confrontarsi con chi come CGIL-CISL-UIL di Terni da anni hanno messo nero su
bianco una propria idea per rispondere alle nuove sfide che ha davanti la comunità, ma pensiamo che in questo modo non si faccia il bene della comunità stessa.

CGIL-CISL-UIL affermano anche che continueranno “a svolgere il proprio ruolo di rappresentanza nel rispetto del mandato che giornalmente assegnano loro lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, portando avanti la propria visione e la propria idea di società, sperando prima o poi di poterci confrontare, scoprendo che ci siano idee migliori delle nostre, magari anche condivisibili. CGIL CISL-UIL di Terni, convinti del proprio operato e di quanto hanno fatto e continueranno a fare per il bene dell’insieme del territorio non possono far altro che ribadire come sia necessario un nuovo paradigma, nella convinzione che Terni, grazie al ruolo di città della manifattura, possa gettare le basi per un nuovo modello di sviluppo, senza svilire la storia, proiettandoci realmente al domani con la partecipazione di tutti gli attori interessati. Alle Istituzioni e alla Politica chiediamo di svolgere la loro parte rispettando le Organizzazioni sindacali e i lavoratori”.