Il Vescovo Piemontese e i migranti: “I diktat non risolvono la questione”

Parrano

Negli ultimi tempi è maggiormente percepibile, in alcune frange di cittadini e di politici uno scadimento nel dialogo e nelle relazioni interpersonali, una perdita del senso di umanità nei rapporti con il prossimo, inteso come persone che ci sono accanto o quelle descritte da Gesù nel Buon samaritano. Il timore per la propria sicurezza, la paura dell’estraneo e del diverso, lo stato di precarietà economica e sociale stanno facendo perdere quella lucidità mentale e quel coraggio civico che porta ad affrontare i problemi con razionalità, intelligenza, solidarietà e compassione. E’ in atto una guerra tra poveri, fomentata da proclami miracolistici e nella quale stiamo perdendo anche quel senso di famiglia e di solidarietà che ha sempre contraddistinto il popolo italiano e la nostra Terni e che potrebbe contribuire a risolvere responsabilmente i problemi.
Ancora una volta non possiamo tacere il tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo, che purtroppo non governato in maniera adeguata, sta diventando fortemente divisivo sia per la complessità della sua conduzione sia per la violenza di un vento decisamente contrario alla umana pietà e anche ad una ragionevole soluzione.
Siamo consapevoli di essere inadeguati a risolvere il problema, che tuttavia non è un problema di Chiesa o dell’Europa. Le persone che oggi sono tra noi, sono una emergenza e un problema che riguarda tutti i cittadini, ciascuno secondo il grado delle sue responsabilità e va trattato non con diktat, ma con ragionevolezza, con politiche intelligenti, mosse dal diritto intriso di umanità e anche un pizzico di misericordia, da parte di Autorità e cittadini.
Non sono nella condizione di fare la predica a nessuno, ma non posso non fare appello al senso di umanità dei cittadini, cristiani e non, anche in vista di evitare situazioni di ulteriori disagi per tutti.

Mons. Giuseppe Piemontese
Vescovo di Terni