Il Teatro Romano di Spoleto “spiegato” da esperti

spoleto teatro romano

Venerdì 26 novembre, alle ore 17,30, primo di una serie di appuntamenti, ideati dalla direttrice Silvia Casciarri, sulla lunga storia del Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto e delle sue collezioni.

Nella ex chiesa di Sant’Agata, Giulia Rocco parlerà della decorazione del Teatro romano. Recenti studi su reperti in esposizione e nei depositi hanno permesso una conoscenza più approfondita di come poteva presentarsi l’importante edificio.

Il 6 ottobre 1952 sulla terza pagina dell’Unità uscì una notizia in breve, la seguente: “Importanti resti di un antico teatro romano sono venuti alla luce a Spoleto in piazza della Libertà sull’area dove sono in corso lavori di demolizione di una palazzina per far posto a un nuovo edificio postale. Il ritrovamento degli importanti ruderi sembra che dovrà far modificare naturalmente i progetti preparati per il palazzo delle Poste”.<br>Fu quello il momento in cui si ebbe la conferma che lì sotto il teatro romano c’era davvero. L’esistenza del teatro Romano era stata, infatti, sostenuta con riscontri concreti, nel 1891 quando Giuseppe Sordini,  Ispettore ai monumenti e agli scavi per lo Stato italiano e grande studioso di antichità, lo identificò dopo un’ispezione accurata sul luogo. Nonostante la costruzione, sul teatro romano, di Palazzo Corvi prima e del monastero di Sant’Agata dopo, che lì sotto c’era qualcosa di molto antico lo sapevano in verità in parecchi a Spoleto, ma identificavano le rovine con un probabile edificio termale. C’era però un disegno del teatro Romano così come avrebbe potuto essere, che risaliva  agli studi di Baldassarre Peruzzi, studioso di antichità già nel XVI secolo. Proprio da quel disegno era partito lo studio di Sordini. Nel 1938 si avviò, anche, una campagna di ricerche, ma finì quasi subito.
La conferma evidente si ebbe, quindi, proprio nel 1952, quando gli scavi per costruire lì il nuovo Palazzo delle Poste portarono alla luce la struttura del teatro. Nel 1954 iniziarono i lavoro di restauro durati per qualche decennio, comunque.