Il Pd ternano denuncia la privatizzazione strisciante della sanità umbra

sanità doccia
sanità
L’assessore regionale alla salute, Luca Coletto, in visita all’ospedale di Terni

Più o meno, di solito, funziona così: si trova qualche punto debole del sistema e lo ingigantisce; si afferma di volerlo in qualche modo affrontare, ma con palliativi; poi il problema, dato che persiste, richiede un inervento straordinario, deciso, chirurgico. Ecco: chirurgico è proprio la parola giusta perché è della sanità umbra che si parla. O meglio è ciò che il partito Democratico ternano dice riguardo a certi disegni che la giunta regionale a trazione leghista avrebbein mente  in merito alla sanità regionale: dar spazio ai privati, perseguire il modello lombardo che, a conti fatti, non s’è rivelato quella macchina perfetta di cui si dice nell’emergenza Covid.

“Disegni? Propositi belli e buoni – dice Fabio Paparelli, consigliere regionale ternano del Pd, che ha svolto le funzioni di presidente della Giunta Umbra nella coda della scorsa legislatura – La Presidente Tesei lo ha detto illustrando il suo programma di governo. Vuol rivedere il sistema sanitario regionale in senso privatistico come in Lombardia”. Si annuncia la volontà di approntare un nuovo piano sanitario regionale, “dimenticando che c’è già e che è stato preadottato dalla Regione – ancora Paparelli – Non sta in un cassetto. E’ costruito sulla base di un sistema che è stato per sette  anni banchmark in Italia, migliorandone alcuni aspetti mediante l’opera, durata un paio di anni, di vari e numerosi comitati scientifici. Quel piano che, sottolineo, è stato pre-adottato dalla Regione Umbria, e che ora, in tre mesi, si pensa di stravolgere”.

Privatizzazione surrettizia, definisce il Pd, la catena di azioni messa in campo dai vertici regionali della sanità. Perché? Lo spiega Saverio Lamanna, che di politica sanitaria e di sanità si occupa da quando aveva i calzoni corti, essendo medico nele strutture pubbliche di Terni oltre ad aver ricoperto incarichi elettivi nelle Istituzioni ternane. In sostanza: l’emergenza Covid ha mandato in difficoltà l’ospedale di Terni come praticamente tutti gli altri; non ci si decide a rimuovere un ostacolo alla ripresa della normale attività scorporando e trasferendo  il reparto Covid, renendolo comunque “covid free”; la conseguenza è che rimangono lunghe liste d’attesa sia per quanto riguarda l’assistenza medica in servizi delicati – si pensi all’oncologia – e nelle prestazioni chirurgiche; l’’azienda ospedaliera ternana è costretta ad operare al trenta per cento dea sua potenzialità e l’effetto è che cala l’attrattiva delle sue prestazione di eccellenza. La qual cosa porta alla crescita della mobilità passiva, vale a dire che sono in aumento i pazienti che si rivolgono, per forza di cose, fuori regione o alle strutture private.

Eccola, allora, la privatizzazione surrettizia, strisciante della sanità ternana.Un’azienda ospedaliera che da anni si segnala per la mobilità attiva, che vede richieste le sue prestazioni da pazienti di fuori regione e che quindi rappresenta – tra l’altro – un considerevole cespite d’entrata per la sanità umbra non è messa nelle condizioni di esercitare le proprie prerogative.

Anzi, aggiungono quelli del Pd, si mira alla creazione di una azienda ospedaliera unica, e di un’Asl unica che vedrebbe svantaggiati prima di tutto i cittadini dell’Umbria del Sud, ma in una quadro generale, l’intero sistema sanitario regionale. Sfaccetature della stessa situazione sono costituite – dice sempre il Pd ternano che sulla materia ha tenuto un conferenza stampa nella sede di via Mazzini – dal non adeguamento del  personale a disposizione, dal traccheggiamento attorno alla realizzazione di una struttura complementare essenziale come l’ospedale Narni-Amelia. “E pensare che è tutto pronto – chiosa Paparelli – basta solo appaltare i lavori”.

“La nostra proposta – sintetizza lo stesso Paparelli – è che due siano le azienda ospdaiere e due le aziende sanitarie: una per il nord della Regione, l’altra per il sud. Il nostro no all’unificazioneè deciso e fermissimo: daremo battaglia fino in fondo”. E così si annuncia una raccolta di firme come primo passo di coinvolgimento e informazione per i cittadini;  si annuncia opposizione intransigente in tutte le sedi Istituzionali, mentre Tiziana De Angelis, consigliera del Pd a Terni annuncia la presentazione di mozioni a Palazzo Spada, richieste di difesa della cittadinanza ternana, di necessità che la maggioranza che governa ora Terni dia contenuto agli slogan cavalcati in campagna elettorale. “Prima i ternani dicevano, poi stanno zitti zitti a ruota delle decisioni che si assumono da altre parti”, aggiunge De Angelis.