Gli immigrati raccontano: “Voi ternani ci vedete così”

fermina
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Com’è vissuta dall’altra parte la questione immigrati? La vita di un immigrato cambia a seconda di chi incontra, con chi entra in relazione una volta in Italia? E a Terni che succede? Qualche risposta può venire da “Come ci vedete”, un concorso per cortometraggi cinematografici che narrano l’esperienza dei giovani immigrati sul nostro territorio. E’ solo una delle attività collegate al progetto “Presupposti filosofici del volontariato: i diritti, il dono e la corresponsabilità”, promosso dall’associazione San Martino Caritas diocesana, dal Laboratorio I.D.E.A. e dalla Comunità di Sant’Egidio di Terni. Domenica 18 novembre alle 16 al Cityplex Politeama, per la rassegna Terni Filmfestival Popoli e Religioni, saranno proiettati i primi video realizzati da giovani migranti nell’ambito del concorso “Come ci vedete”.<br>Il progetto si inserisce in un ambito territoriale, quale è quello temano, che vuole incidere sul no profit, sul fenomeno immigrazione, sui giovani e sul mondo degli anziani. Nel territorio il no profit ha avuto un forte incremento e di pari passo si è registrato un aumento dei volontari che prestano la loro opera nelle unità locali del non profit, che ha raggiunto un valore pari a 1.592,6 per 10.000 abitanti (nel 2001 erano 696,7), quasi il doppio rispetto al dato nazionale.
Gli immigrati residenti a Terni sono 13.191 stranieri residenti a Temi — secondo i dati statistici del Comune relativi al I gennaio 2018. Un numero in crescita rispetto allo scorso anno, di 320 unità. A Terni gli stranieri rappresentano l’11,6% della popolazione totale residente. I due terzi degli immigrati stranieri arrivati quest’anno a Temi provengono da un paese africano. Complessivamente comunque la maggioranza degli stranieri residenti ha origini europee, seguono gli asiatici, africani e gli americani.
Il progetto si basa su esigenze e bisogni del Volontariato, l’Integrazione multiculturale, i Giovani e gli Anziani con una serie di obiettivi: favorire la diffusione di una cultura del volontariato capace di cogliere i fermenti positivi presenti nelle culture “diverse”; contrastare ogni atteggiamento fondamentalistico di pregiudiziale chiusura nei confronti di chi è diverso da noi e portatore di culture diverse dalle nostre; sviluppare l’integrazione tra cittadini di origine diversa; sconfiggere la “Ternitudine” e proporre ai giovani il volontariato come volano del cambiamento culturale e sociale, come cultura del dono e dell’accoglienza a cui i ternani sono predisposti; recupero della fiducia nelle relazioni umane nella casa Circondariale di Temi dove c’è una forte presenza di giovani detenuti immigrati; favorire l’incontro dei giovani con gli anziani, in una società che tende a nascondere coloro che per l’età appaiono più fragili.