Covid in Umbria: il maggior numero di positivi tra i 17 e 25 anni. Guardia alta su chi arriva da fuori

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L’assessore Luca Coletto

Continuare a mantenere alta l’attenzione sui rientri e i nuovi ingressi in Umbria in modo da effettuare, al momento dell’arrivo sul territorio regionale, i test su quei soggetti che potenzialmente potrebbero essere portatori del virus: non ha esitazioni sul da farsi l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, che annuncia di voler tenere alta la guardia per classificare il livello di rischio del propagarsi dell’infezione prodotta dal Covid in Umbria e, di conseguenza, predisporre le misure adeguate.

  “Al momento – spiega l’assessore – ‘il pericolo’ arriva dall’esterno e, per fortuna, ci troviamo di fronte a cluster chiusi e d’importazione. Aver deciso di tracciare all’aeroporto di Perugia anche i passeggeri in arrivo da nazioni per le quali è previsto solo l’isolamento di 14 giorni, ha permesso di individuare pochissimi soggetti positivi che però, potenzialmente, avrebbero potuto generare nuovi contagi evitati grazie all’isolamento di tutti i contatti”.

   “Nelle prossime settimane – aggiunge – ‘testare’ sarà la parola d’ordine. Non possiamo permetterci di stare fermi – prosegue l’assessore – perché intercettare da subito un caso, soprattutto se asintomatico, significa preservare la nostra comunità e soprattutto scongiurare un nuovo lockdown che, al momento, sarebbe improponibile per tutta una serie di fattori sociali ed economici.  Isolare da subito i casi positivi inoltre, significa anche contribuire a non aumentare il lavoro dei servizi territoriali, già sotto pressione da mesi”. 

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  Ci tiene a sottolineare, l’assessore, che “queste misure non dovranno essere interpretate come una sorta di caccia alle streghe e non devono ingenerare nessun tipo di pressione sui soggetti che arrivano in Umbria – una regione che è, e rimane, aperta e ospitale e che in questi giorni ha visto un numero elevato di presenze-,  ma l’auspicio è che incida sul senso di responsabilità che, in questa fase, in molti casi, è venuto a mancare soprattutto tra i giovani”. Anche in Umbria, infatti, la maggior parte dei nuovi positivi hanno meno di 50 anni, con un innalzamento dei casi positivi nella fascia d’età compresa tra i 17 e 25 anni.

Concludendo l’assessore ricorda ancora una volta a tutte le famiglie che ospitano soggetti provenienti dalle nazioni fortemente interessate dal Covid “di informare i servizi di prevenzione dell’Usl Umbria, onde evitare la convivenza con persone potenzialmente infette, in particolare con i familiari più fragili come i nostri anziani”.