Covid e catrame, a Terni gli assessori col talento di stradini

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E giù catrame. Loro asfaltano, scavano, bucano, riasfaltano, fanno piste ciclabili inutilizzate, costruscoino cordoli pericolosi (un automobilista si è ribaltato con l’auto vicino ponte Romano per averne preso uno in pieno). E ridipingono le strisce pedonali che erano state fatta dipingere dal loro collega per distrarsi un attimo dal ruimore delle motoseghe, e già scolorite. Un’ammistrazione di stradini, forse più adatta per l’Anas che per un ente locale. E provano pure a mostrare una certa dose di sensnbilità civica: “Abbiamo deciso di privilegiare gli attraversamenti pedonali che conducono alle scuole, in particolare le primarie e le materne, quelle cioè tuttora aperte, per tutelare la sicurezza dei bambini e delle bambine”, duce l’assessore al ramo

Nel frattempo succede che la Regione autorizza le farmacie per i test rapidi per l’individuazione del Covid 19, ma a Terni, denuncia il consigliere comunale del Pd Francesco Filipponi, “nell’elenco delle farmacie disponibili agli screening dei test sierologici non c’è neanche una farmacia comunale di Terni. Trovo davvero strana la totale assenza di FarmaciaTerni – dice Filipponi – partecipata al 100% dal comune, in una delle poche, concrete, iniziative adottate in questa regione per avviare screening di massa e per tenere sotto controllo una pandemia che ha messo a dura prova il sistema sanitario regionale”. 

deceduti tamponi monteleone catrame

Oppure accade che, come ancora denuncia Filipponi, spalleggiato stavolta dalla collega Tiziana De Angelis, ci siano “cittadini che attendono da giorni il tampone per il rilevamento del Covid 19 e cittadini che più semplicemente, essendo tornati in salute,  attendono il tampone e il provvedimento amministrativo che decreti la fine dello stato contumaciale. In sostanza ci sono cittadini con sintomi che attendono di sapere se sia Covid o meno e di iniziare così il relativo percorso terapeutico e amministrativo che cittadini invece guariti che non possono tornare alla loro vita normale perché non hanno modo di accedere al tampone”. Come mai?

“Si tratta di un chiaro cortocircuito tra Usl e Comune, con ritardi significativi sia nei provvedimenti contumaciali che di revoca”, spiegano Filipponi e De Angelis i quali aggiungono: “Ad acuire la situazione le segnalazioni di queste ultime ore che sostengono che la  Usl abbia di fatto sospeso il servizio di tamponi domiciliare, invitando i cittadini a recarsi in auto in via Bramante. È chiaro che si pone il problema per chi deve fare il tampone di guarigione e che pure è sottoposto ad ordinanza contumaciale.  Rinnoviamo il nostro invito al sindaco ad affrontare in prima persona questi aspetti ed ad attivare una comunicazione e una procedura più concorde con la Usl”.

Tutto d’un botto i consiglieri del Pd vorrebbero bruciare le tappe. Tempo al tempo. Vedremo se avranno ancora da protestare quando per terra, sull’asfalto nuovo di via Brasmante ci saranno dipinte tante belle frecce bianche per regolare ikl traffico. Avranno ancora il cortaggio di criticare.