Cantagiro: al Plaza Celentano in finestra, boato della folla

Gli anni ruggenti del Cantagiro furono quelli delle prime edizioni, che videro tutte l’Umbria sede di tappa. A Perugia toccò alla primissima edizione, quella del 1962. E proprio a Perugia fu data dagli organizzatori la prima notizia clamorosa: Adriano Celentano non poteva cantare. Abbassamento di voce? Improvvisa

Terni Hotel Plaza Cantagiro
Piazza Tacito, l’Hotel Plaza

raucedine? Mal di denti? Macché! Gamba ingessata. Ma per lui, chiamato “Il molleggiato” per i salti e piroette che faceva durante la sua esibizione, era come se l’avessero imbavagliato. S’era slogato un ginocchio la sera prima, a Siena, nel cercare di sottrarsi alla stretta, nel vero senso della parola, dei suoi numerosi fans.
A Terni il Cantagiro fece tappa l’anno dopo, nel 1963. Era la seconda edizione. Fine giugno, in coincidenza con la Festa delle Acque, quando per l’occasione la Cascata delle Marmore si apriva anche di sera e l’accesso alle terme della zona, Sangemini, Furapane, Amerino, diventava gratuito.
La sera del 30 giugno 1963 i giovani stavano tutti in piazza Tacito, davanti all’Hotel Plaza, dove alloggiavano i cantanti. Ci fu un boato quando s’aprì una finestra e s’affacciò, in canottiera, proprio Adriano Celentano: sempre lui il protagonista assoluto, colui che scatenava entusiasmi collettivi. Con “Stai lontana da me”, aveva vinto il primo Cantagiro nonostante la gamba ingessata.
Alla seconda edizione partecipava fuori concorso. Poteva forse rinunciare alla passerella e al bagno di folla lungo le strade della penisola? I cantanti viaggiavano su auto scoperte e ricevevano gli applausi della gente assiepata lungo le strade. Da una sede di tappa all’altra, poi la sera lo spettacolo, coi cantanti che si sfidavano, per conquistare la vetta della classifica generale (ottenuta in base a voti che ogni sera si assegnavano), e la maglia rosa da portare indosso il giorno dopo.

vianello
Terni piazza Tacito: fans di Edoardo Vianello all’arrivo del Cantagiro

Quell’anno tra i cantanti di primo piano c’era Donatella Moretti, perugina doc con tanto di “dindolo”. Una gran voce e talento: l’anno prima aveva vinto il Cantagiro Giovani. Nel ’63 cantava un brano di Gino Paoli, allora noto per le sue canzoni laconiche, tristi. Donatella vinse la tappa “casalinga” di Perugia, surclassando Nico Fidenco il quale poi lasciò la gara per un paio di giorni: studente di giurisprudenza dove dare un esame all’università.
Il Cantagiro tornò in Umbria nel 1964 c’erano tutti i grandi: Gianni Morandi, che poi vinse con “In ginocchio da te”, Pino Donaggio, Domenico Modugno, Claudio Villa, Peppino Di Capri (vincitore dell’edizione del ’63), Rita Pavone… Ed Edoardo Vianello con “I watussi”, il quale a Terni – almeno pare – contava parecchi fans.
I giovani (e meno) ternani pregustavano una serata da scintille, lì allo stadio di viale Brin. Ma proprio quella sera arrivò un acquazzone, seguito da una pioggia continua, insistente. Serata annullata ed annuncio dato per tempo. Lo stadio però era pieno lo steso. La gente aspettò, con pazienza, poi, dopo un po’ tutti se ne tornarono a casa. Poi ci fu, ad un certo punto, qualcuno che annunciò: lo spettacolo lo fanno, ma all’anfiteatro Fausto. Chissà, forse pensava che lì non piovesse… Naturalmente non era vero, l’anfiteatro era chiuso: qualcuno, a quel punto, s’innervosì. Finì a spintoni, viaggiò qualche ceffone, si contarono alcuni contusi.

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