Ast, per la Deutsche Bank vale tra 300 e 600 milioni di euro

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Volkmar Dinstuhl,

650 miliardi di lire costò, nel 1995, comprare il gruppo delle acciaierie di Terni che comprendeva anche lo stabilimento di Torino (l’ex Iai) e che si presentava allora come un polo degli acciai speciali: inox, magnetico, titanio con in più la società delle Fucine e il centro elettronico. Ora il prezzo dell’Ast (acciaio inox) è valutato tra i 300 ed il 600 milioni di euro. I conti, col cambio euro-lire e con il valore “depurato” dall’inflazione di fatto, si compiono in fretta. E’ la valutazione che secondo l’agenzia Reuters la Deutsche Bank assegna all’impianto ternano che ThysssenKrupp ha messo suL mercato. Si parla della quarta azienda siderurgica in Europa dopo la finlandese Outokumpu, Aperam, con sede in Lussemburgo e la Spagnola Acerinox, E’ il prezzo che secondo Deutsche Bank può richiamare l’interesse delle società rivali italiane o di società di private equity.

Ci sarebbero anche manifestazioni di interesse “per l’acquisto della controllata italiana dell’acciaio inossidabile AST Terni, nell’ambito di un processo di vendita portato avanti con JP Morgan”, specifica il lancio della Reuters. Si parla di due gruppi italiani (ma queste sono voci),

Il resto è stato riferito in una intervista alla stessa Reuters da Volkmar Dinstuhl, “il top manager responsabile del disinvestimento dagli asset non-core del gruppo”.