Amelia, buoni spesa da fame: la Cgil contesta i parametri adottati dal Comune

Sindaco di Amelia

Ad Amelia un nucleo familiare che possiede ” più di 2,000 euro di disponibilità in depositi, tra conto corrente e depositi immediatamente esigibili” il buono spesa non può ottenerlo. Così ha stabilito l’amministrazione comunale. Ma chi ci rimette sono i pensionati, gli anziani, una delle fasce deboli. O almeno questo è quello che pensa la Spi Cgil di Amelia che protesta e chiede una urgente modifica dell’ordinanza.

“Conosciamo bene i nostri concittadini, soprattutto coloro che sono un po’ in là con gli anni e che, con sacrifici, hanno messo da parte piccole somme, anche per non lasciare debiti ai figli, magari per il funerale o qualche esigenza di salute. Una cifra modesta come 2.000 euro non può escludere dal beneficio tali cittadini o tanti altri in situazioni particolari”, dice il sindacato, che aggiunge: “Nella nostra provincia gli altri Comuni hanno adottato diversi criteri per avere diritto al buono spesa, si va dai 5.000 ai 10.000 euro come limite massimo di deposito.

Notiamo purtroppo che ogni Comune ha disciplinato l’accesso in maniera differenziata facendo riferimento a vari parametri rispetto ai componenti del nucleo familiare e alle disponibilità in conto corrente”.
La Spi Cgil contesta anche altri criteri adottati dalla Giunta del Comune di Amelia: “E’ errato – dice – il parametro adottato per la somma minima da erogare: cento euro per componente unico del nucleo familiare aumentate di 50 euro per ogni componente aggiuntivo”. Per un buono spesa da 300 euro tanto per dire, serve una famiglia di cinque persone.