E allora: le idee ci sono, si diceva una volta, quello che ci tradisce è la mancanza di soldi. In questo caso, però, la faccenda è diversa perché pare che non siano solo i soldi a mancare, ma anche le idee. La dimostrazione? Basta leggere il lungo resoconto della riunione della commissione consiliare competente, insieme all’assessore competente (quello alla cultura) insieme ai sopravvissuti del Cantamaggio. L’assessore e vice sindaco Andrea Giuli ha senza dubbio il merito di aver avviato un dibattito sul Cantamaggio ternano e le sue possibilità di sopravvivenza, Ma quali sono le proposte del Comune. “In questa fase non ho molto da dire – ha affermato Giuli nella riunione della commissione – II tavolo tematico appositamente sta lavorando alacremente in un confronto dialettico ma costruttivo. Il 29 ottobre è prevista una nuova sessione di lavori, il tema è sempre quello di dare prospettive a questa manifestazione identitaria”. Tutto un giro di parole, ma di concreto? Che prospettive? Quali proposte sono in campo? Sembra ci si stia arrovellando il cervello, mettendosi seduti ad orario a pensare come fare, ma le idee non vengono mica a comando! E quanto costruttivo può essere un incontro in cui – ancora! – ci si avvita in polemiche del tipo “colpa vostra, non colpa nostra, colpa di quelli di prima e della Regione”.
Per il resto la riunione che andata avanti sull’onda del ricordo di vecchi interventi. Vabbè, d’altra parte il Cantamaggio è ancora la festa di “Terni nostru ‘ndo’ si jitu”.