Agente aggredito al carcere di Terni. I sindacati: “Si aspetta la tragedia per far qualcosa?”

carcere terni
La casa circondariale di Terni

PERSONALE INSUFFICIENTE, MA NESSUNO PROVVEDE. IN ARRIVO ALTRI 60 DETENUTI

Giovane agente di custodia aggredito al carcere di Terni da un ergastolano che, come sostengono i rappresentanti sindacali Giorgio Lucci (Cgil-Fp) e Claine Montecchiani (FP Polpen), non è nuovo ad ati di violenza e che “non pago dell’aggressione, ha poi minacciato di morte con un’arma impropria anche il comandante del reparto, accorso prontamente a sostegno del giovane collega”.
“Solo poche settimane fa avevamo denunciato le carenze di organico alla Casa Circondariale di Terni e tutti i rischi derivanti per l’incolumità del personale e la sicurezza dei cittadini – affermano Lucci e Montecchiani – Puntuale come un orologio ecco una nuova aggressione.  All’agente, al comandante e al personale va la nostra stima e la nostra solidarietà, oltre al ringraziamento per il lavoro svolto quotidianamente, sempre con grandi rischi e difficoltà”.
Poi la denuncia di una situazione di difficoltà: “Ancora una volta assistiamo all’assenza dell’Amministrazione Centrale e del Provveditorato della Toscana, che non vogliono farsi carico di problematiche ormai annose. Siamo al paradosso per cui non solo non viene garantita a Terni una dotazione di personale sufficiente a garantire elevati standard di sicurezza, ma addirittura, come abbiamo già denunciato, si prospetta l’arrivo di ulteriori 60 detenuti. Fortunatamente, anche questa volta le vittime potranno cavarsela con un intervento da Pronto Soccorso ed una rapida prognosi di guarigione. Ma cosa si aspetta per intervenire? Che si arrivi alla tragedia?”.