25 Aprile a Terni: consigliere regionale innesca la protesta dei gruppi di opposizione

25 aprile

E chi se lo ricordava più? E’ vero: tra i consiglieri regionali eletti a Terni c’è anche Daniele Carissimi. Mai un intervento, mai una presa di posizione, mai un cenno di vivacità, mai una lancia spezzata per il territorio che bene o male lo ha votato. La presidente umbra, Donatella Tesei, forse per rinfrescare la memoria ai ternani, lo ha eletto a suo portavoce in occasione della cerimonia del 25 Aprile, la festa della Liberazione, a Terni. E lui, Carissimi, ha trovato subito il modo di far parlare di sé.

E pensare che gli sembrava di aver fatto un passo avanti decisivo verso la “distensione”: ha ammesso nel suo discorso pronunciato in rappresentanza di Donatella Tesei che il fascismo a volte ha commesso degli errori. Embé, si sa, può succedere. Nessuno è perfetto.

Però i gruppi consiliari di opposizione al Comune di Terni si sono inalberati. “Grave il contegno della Regione, che ha gettato un’ombra di ambiguità sulla festa della nostra città. La presidente Tesei chiarisca se si riconosce nelle parole del suo rappresentante il consigliere Carissimi” dichiarano in una nota congiunta.

I gruppi consiliari di opposizione proseguono: “Le celebrazioni di oggi hanno rappresentato un punto di unità per il quale abbiamo lavorato assiduamente in questi anni e che speriamo prosegua e si traduca in fatti concreti e in politiche attente ai più deboli.  Le parole del sindaco, che finalmente ha elogiato la Resistenza antifascista e la partecipazione sua e dei rappresentanti della sua giunta al corteo dell’ANPI segnano un dato positivo”.

Un atto di distensione, insomma, c’è stato da parte del sindaco Latini e avrebbe avuto un valore diverso se si fossero evitati altri interventi “di circostanza”. Invece, sottolineano i gruppi di opposizione, “Parimenti non possiamo dire purtroppo per la Regione dell’Umbria che considera Terni città di secondo piano anche oggi, giorno della Liberazione dall’occupazione nazifascista. L’assenza di un membro della giunta regionale, le parole del consigliere Carissimi, e la sua assenza alla seconda parte del corteo organizzato dall’ANPI gettano un’ombra pesante su questo giorno che dovrebbe essere di tutte e tutti. La città di Terni non può accettare di essere trattata in questo modo. I crimini del regime fascista  non possono essere definiti errori, l’unica memoria condivisa è quella nella libertà e nella giustizia di chi è morto per il nostro presente. Terni ha pagato il peso di feroci bombardamenti”. 

“Siamo noi le figlie e i figli, le e i nipoti i di coloro che persero la vita a causa di una guerra criminale, voluta dal regime fascista. Per questo chiediamo – continua la nota – alla presidente Tesei di chiarire e smentire il suo rappresentante alle celebrazioni istituzionali , che ha svolto un discorso che ha lasciato basiti i presenti. Alle nostre forze armate, che restarono fedeli alla patria e pagarono un caro prezzo per resistere all’invasore nazista e ai suoi alleati fascisti traditori della patria, il nostro grazie e la nostra vicinanza”.

Vabbè, ma il consigliere Carissimi forse tutte queste cose non le aveva sapute. Ai tempi in cui accadevano certe cose non era ancora nemmeno nato.