Umbria, più che raddoppiato il numero dei nuovi positivi

seconde dosi

Aumento dei contagi da covid in Umbria nelle ultime 24 ore con il numero dei nuovi positivi rilevati che sale del 111 per cento: da 61 del giorno 22 luglio ai 129 del 23 luglio. Resta comunque basso il numero dei ricoveri ordinari che sono 14 (+2 nelle ventiquattro ore) mentre c’è un solo ricoverato (nessuno nuovo) in intensiva. I casi registrati sono 146 a Perugia (erano 137) e 79 a Terni (63). Sale anche il tasso di positivi per mille abitanti che è pari a 0,88 a Perugia e 0,71 a Terni.

Sul fronte vaccinazioni alle 8 del 23 luglio risultavano vaccinati con una dose 543.292 (il 70,46% della popolazione) e vaccinati col ciclo completo 407.186 (52,77% della popolazione).

All’Azienda ospedaliera di Perugia, intanto, ha preso il via un progetto formativo che ha lo scopo di aumentare il numero di professionisti in grado di partecipare, in eventuali futuri picchi epidemici, ad una gestione emergenziale multidisciplinare di terapie sub-intensive per una consapevole presa in carico  dei pazienti con insufficienza respiratoria.

Il corso coinvolge 40 operatori sanitari, 10 per ogni Azienda, ai quali verranno riconosciuti 10 crediti formativi. Il programma formativo si snoda in tre giornate: oltre a quello di venerdì 23 luglio, il calendario prevede 2 appuntamenti il 31 agosto e 28 settembre.   

  “Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – ha spiegato l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto – Nel corso verranno trattate le modalità di supporto respiratorio non invasivo e verranno approfonditi vari aspetti per la gestione del paziente covid sotto la responsabilità scientifica del direttore della struttura complessa di terapia intensiva 2 dell’Ospedale, professor Edoardo De Robertis”.

“Durante questi mesi caratterizzati dalla Pandemia – ha detto l’assessore – è decisamente aumentato il numero di pazienti con insufficienza respiratoria acuta che hanno richiesto cure appropriate. Proprio per migliorare la capacità di risposta del sistema sanitario è necessario ampliare il numero di professionisti in grado di collaborare alla gestione delle terapie sub intensive”.