Trasporto pubblico: penalizzati i territori più “fragili”

trasporto Lugnano savit

I sindaci di Baschi, Montecchio e Avigliano scrivono alla Presidente Tesei

Il problema è che ci dimentica troppo spesso che il trasporto pubblico è prima di tutto un servizio. La cosa diventa grave quando si procede a riorganizzazioni che più che questo aspetto tengono conto e privilegiano quello delle entrate e delle uscite, delle strette regole di mercato. E così accade che tre sindaci dell’Amerino-Orvietano siano preoccupati. “Percepiamo con preoccupazione il crescente disagio legato alla riorganizzazione del trasporto pubblico locale, con particolare rifermento ad alcune specifiche aree dei comuni che rappresentiamo”, affermano i sindaci dei Comuni di Baschi, Damiano Bernardini, Montecchio, Federico Gori, e Avigliano Umbro, Luciano Conti. Il loro disagio lo rappresentano alla presidente della Regione, all’assessore regionale ai trasporti, al presidente della Provincia di Terni e a quello di Bus Italia. “Si tratta di territori -scrivono i tre sindaci – che ospitano le nostre piccole e numerose frazioni, che scontano già una carenza di servizi e negli anni hanno subito una serie interminabile di tagli”.

Bernardini, Gori e Conti segnalano i paesi di Acqualoreto, Morre, Collelungo, Melezzole, Santa Restituta e Toscolano. “Realtà – sottolineano – nelle quali il trasporto su gomma rappresenta l’unica soluzione per garantire un collegamento con i centri di maggiore dimensione, che i cittadini raggiungono quotidianamente per ragioni lavorative, sanitarie e per le ordinarie esigenze. Questo ultimo taglio delle corse autobus ha comportato il venir meno di qualsiasi servizio di trasporto pubblico. Una condizione inaccettabile in via generale – sostengono – resa ancor più intollerabile dalla situazione di emergenza che stiamo attraversando e dalla quale, con grande fatica, stiamo tentando di risollevarci”. 

“Non possiamo permettere – continuano – che anche il peso della crisi in atto si ripercuota su questi centri particolarmente disagiati. Si tratta di aree marginali all’interno di un più ampio contesto che è già un’area interna. Territori che, invece di essere sostenuti con azioni oculate, rischiano di essere ancora una volta dimenticati ed umiliati. Confidiamo – concludono i sindaci – in un tempestivo intervento per scongiurare questa evenienza. Chiediamo il ripristino immediato delle corse che risultano essenziali per la mobilità dei nostri concittadini”.