Tracciamento dei positivi Covid: braccio di ferro tra Ast e Sindacati

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Tag: un dispositivo che permette localizzazioni a distanza e che è utilizzabile per vari scopi. Basta programmarlo. All’Ast di Terni, con un Tag, ci si è proposti di segnalare, a tutti i dipendenti che lo indosseranno, se sono stati vicini a possibili soggetti positivi al Covid 19 all’interno dello stabilimento. Una specie di app Immuni, probabilmente, tanto per avere un’idea.

Un dispositivo del genere può creare, però, problemi: ad esempio di privacy. E così Le segreterie territoriali di Fim – Fiom – Uilm – Fismic – Ugl – Usb, congiuntamente alle Rsu di Ast, intervengono e fanno notare che  “sicurezza e privacy sono temi fondamentali che devono essere necessariamente condivisi, con approfondimenti che per la loro complessità hanno tempi medio-lunghi” e non è accettabile, per loro, che Ast mostri una certa fretta ed abbia cominciato a consegnare i dispositivi ai propri dipendenti. Un’azione decisa unilateralmente, denuncia il sindacato, da parte di Ast che “sta continuando la consegna dei Tag per il tracciamento dei contatti tra lavoratori”, “determinando una forzatura che sta disorientando i lavoratori in queste ore”.

Non basta, perché il sindacato “condanna anche il comportamento scorretto di Ast nei confronti delle ditte terze, con l’imposizione dell’utilizzo del dispositivo anche a tutti i lavoratori terzi, senza adeguata formazione e informazione. Il costo richiesto da Ast alle ditte terze, rischia a nostro avviso, di scaricarsi sui lavoratori in termini di risparmi economici sulla sicurezza, sul salario e sull’occupazione”.

Stop, quindi. Ast si fermi, chiede il sindacato, e consenta “che si utilizzi il tempo necessario per verificare la legittimità e l’utilità del dispositivo. Per quanto ci riguarda, stiamo attivando tutti gli organi competenti per garantire la massima tutela ai lavoratori. Non si tutela la sicurezza dei lavoratori facendo una operazione di immagine”. Tanto più che “Come abbiamo potuto constatare anche nei giorni scorsi il caso di positività in azienda è stato gestito dall’autorità sanitaria locale e non ci risultano, ad oggi, protocolli tra la Asl e l’azienda, in questi termini risulterebbe inefficace l’utilizzo del Tag”.

Pronta la replica di Ast: “Dall’inizio della pandemia Ast ha deciso di impegnarsi con determinazione nel contrasto al virus a tutela della salute di tutti i lavoratori, in assoluta continuità con questa scelta, l’Azienda introdurrà a breve uno strumento particolarmente innovativo: un Tag in grado di segnalare, a tutti i dipendenti che lo indosseranno, se si è stati vicini a possibili soggetti positivi all’interno dello stabilimento – spiega la direzione in una nota – Un’informazione utile per avviare tutti i controlli necessari, a tutela della propria salute, delle rispettive famiglie e dei colleghi, con totale rispetto della privacy”.

A sentire l’azienda, quindi, è “incomprensibile il comunicato delle organizzazioni sindacali, nel quale si “accusa” l’Ast di “avere inspiegabilmente fretta” nel mettere a disposizione di tutti i dipendenti questo strumento: pensato e realizzato con l’unico scopo di proteggere la salute dei lavoratori. Una posizione incomprensibile sia nella sostanza che nella forma, poiché le organizzazioni sindacali sono a conoscenza da tempo dell’iniziativa -infatti Ast, già nello scorso mese di Giugno, ha comunicato alla Rsu la volontà di introdurre questo strumento, e a partire dal 18 Agosto u.s. si sono svolti diversi incontri dedicati a questo tema”.​