Terni, scuole comunali: il 14 si ricomincia, ma come?

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L’assessore Fabrizi

Il prossimo 14 settembre i servizi educativi comunali (0-6 anni) e le scuole del Comune di Terni riapriranno. E questo è una certezza. Poi però restano numerose incertezze che non consentono di avere chiaro come si ripartirà.

Alcune di quelle incertezze rimangono anche dopo un incontro tra i sindacati (Fp e Flc Cgil, Fp Cisl e Cisl Scuola) e l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Cinzia Fabrizi. O almeno questa è la valutazione dei sindacati.

“È stato certamente positivo il fatto che l’assessore si sia voluta confrontare con le rappresentanze dei lavoratori – commentano i sindacati – ma le risposte che attendevamo non sono arrivate e ad oggi è impossibile dire con certezza se si potrà mantenere l’offerta formativa dello scorso anno”.

In particolare, i sindacati, che considerano la riapertura dei servizi all’infanzia e delle scuole assolutamente “fondamentale, non solo per chi ci lavora, ma per l’intera cittadinanza”, hanno chiesto al Comune conferme sulla sicurezza di personale e alunni, con il rispetto totale del protocolli Covid (e quindi la sanificazione degli ambienti prima e dopo la tornata referendaria) sull’edilizia scolastica, su mense, trasporti, appalti e cooperazione sociale. Ma soprattutto hanno chiesto l’implementazione degli organici, per garantire quella nuova organizzazione del lavoro che si rende necessaria per la ripresa dei servizi frontali. “A tale scopo – hanno rimarcato le categorie Cgil e Cisl – è fondamentale fare chiarezza sul personale ausiliario, senza il quale è impossibile immaginare una ripartenza a pieno regime”.

“L’assessore ha preso nota delle nostre preoccupazioni e richieste – spiegano ancora dal sindacato – e si è impegnata a convocare un ulteriore appuntamento alla presenza degli altri assessorati coinvolti (a partire da quello al Personale) per dare vita ad un tavolo allargato che possa finalmente garantire certezze sulla ripartenza. È chiaro che i tempi sono strettissimi e richiedono risposte immediate”, concludono Cgil e Cisl.