C’è chi ci pensa: Terni, indagine a tappeto per trovare e catalogare le opere d’arte

d'arte Terni

Pare sia proprio vero: il Comune di Terni ha intenzione di valorizzare al massimo qualunque opera d’arte esistente a Terni. L’idea è buona… Anzi folgorante e prodigiosa. Si prendono i tecnici dei lavori pubblici e si sguinzagliano per la città alla ricerca di tutte le opere d’arte nascoste, dimenticate, bistrattate… e così si interviene per valorizzarle. Altro che ironia di qualche consIgliere comunale di opposizione che tira fuori dal cilindro persino Indiana Jones. Non ce n’è bisogno, e che ci vorrà mai. Ce ne stanno di ragionieri con diplomi presi alle scuole paghi uno e prendi cinque anni di promozioni…

Resta da risolvere un solo piccolo problema: bisognerà mettersi d’accordo su cos’è un’opera df’arte. Per esempio: il rubinetto di una fontanella del 1948 è un’opera d’arte o un reperto archeologico? E’ una testimonianza di archeologia industriale (sempre di idraulica si parla) o semplicemente un ricordo dell’ingegno umano? Un palazzo di Ridolfi è un’opera d’arte architettonica – come pensano certi – o la testimonianza di un clima socio-politico da dimenticare? La “Dormitio Virginis” è la pubblicità di un materasso verniciata su un meuro (e pure danneggiata) o un affresco di immenso valore? La pietra paracarri dell’arco a fianco alla sede del Briccialdi è un reperto della città di diverse decine di anni fa o va mantenuta per continuare ad appoggiarci i sacchetti dei rifiuti? I mosaici della fontana di piazza Tacito sono più belli a colori o in bianco e nero? Palazzo Spada è bello con tutti quegli infissi di alluminio anodizzato o un insulto al buon gusto oltre che alla storia dell’arte?

Certo, ci vorrà un po’ per mettere d’accordo gli sguinzagliati, ma c’è da essere ottimisti: una volta trovata la quadra si andrà avanti lisci come l’olio. Ma attenti agli scivoloni.