Terni e gli scavi a Largo Cairoli, cosa c’è sotto

Terni mappa Blaeu

Lì, in  quella parte di Terni che oggi è Largo Cairoli, aveva sede il convento di Santa Teresa e San Giuseppe, così chiamato in quanto nel monastero alloggiavano le monache osservanti la regola di Santa Teresa mentre la chiesa annessa era dedicata a San Giuseppe. Così era nei primi decenni del 1600, come testimonia Francesco Angeloni nella sua Historia di Terni. E “convento di Santa Teresa” è il nome che indica quell’area nel Catasto Gregoriano che è di circa duecento anni dopo.

Era una zona di monasteri quella che univa Piazza Giudea (l’attuale piazza Corona) con la porta Spoletina: scriveva Angeloni: “”Non lungi da San Cristoforo è la parrocchia di San Tommaso, grancia della patriarcale chiesa di San Giovanni in Laterano; e indi si trova il moderno gran monastero d’acque e d’ogni agio copioso, delle Carmelitane Scalze, che monache  osservano la regola di Santa Teresa, essendo la chiesa loro dedicata al benedetto San Giuseppe. Segue appresso la Madonna di San Cleto con suo ospedale, mantenuto dagli eletti di San Nicandro di piazza, per comodo dei poveri forestieri. Scorgesi con non molto intervallo il monastero di monache della regola di Santa Chiara  con sua chiesa dedicata a San Procolo vescovo di Terni…”. Riferisce, Angeloni, anche del fatto che pur ritenendosi quei monasteri edificati nel 1518, molti ternani sostenevano che essi – o qualcuno di essi – risalissero a più di due secoli prima, ossia al 1300.

Insomma  “roba” antica quella venuta fuori nel corso degli scavi di un cantiere a largo Cairoli,  da decenni sede di un parcheggio e di un mercato di ambulanti seppur nei fatti stabile.

Tutta quell’area “d’acque copiosa” fini poi all’Esercito Italiano, dopo il 1860. Tutti e tre i conventi (insieme a quelli dell’Annunziata e di San Pietro) passarono, con la nascita del Regno d’Italia, dall’amministrazione della Cassa ecclesiastica a quella del Demanio dello Stato il quale trasferì le strutture alla proprietà del Comune. Fu perciò il Comune di Terni a cedere all’Esercito il convento di Santa Teresa per un canone d’affitto annuo di 770 lire nel giugno del 1865, quando si destinò ad uso militare anche i conventi dell’Annunziata, San Pietro, San Procolo oltre a varie chiese.

Da  area di concentrazione di strutture religiose, la zona di Terni prospiciente porta Spoletina divenne quindi area che ospitava caserme e soldati. Il convento di Santa Teresa lasciò posto così alla Caserma Brignone, le cui uniche testimonianze sono visibili nei “merli”  ancora oggi  esistenti lungo la via che porta a piazza Valnerina.

Questo probabilmente è quel che “c’è sotto”. Resta da stabilire quanto possano essere importanti quei muri  ritrovati, ma questo è compito degli esperti della Soprintendenza di cui il Comune ha già chiesto l’intervento.

Fonti. Francesco Angeloni, “StorIa di Terni”, IV Ed. Thyrus 2002; Renato Covino, “Esercito e industria militare a Terni: 1860-1884” in “Esercito e città dall’Unitò agli anni 30”, Tomo I, Arch. Beni Culturali